In particolare non esistono lavori valutabili secondo il metodo GRADE sull’argomento dell’allattamento dei gemelli, non esistono studi con interventi designati specificatamente per le donne con gemelli, cosa auspicabile, non vi sono dati sull’outcome dei gemelli e di conseguenza, dicono in conclusione, non vi è alcuna evidenza che permetta di indicare un intervento come valido o come migliore.
Nella review della Cochrane viene anche sottolineata la necessità di studi adeguati, dedicati precipuamente alle donne che hanno partorito gemelli, per identificare e descrivere i metodi di educazione e supporto che possano essere efficaci per un reale aiuto a queste madri nell’allattare i loro figli. E noi vorremmo aggiungere che tutti i metodi che, ci auguriamo, verranno identificati, dopo reali e valide evidenze, debbono avere come start point la convinzione e la motivazione materna.
Così come dalla mente e dall’animo delle madri scaturisce il gesto della donazione del proprio latte di cui ne è esempio il report 2. Anche questo è un tema aperto, inesplorato. Quello delle donatrici rappresenta un mondo ancora vergine per la letteratura, estremamente interessante da molti punti di vista, anch’esso da studiare in tutti i suoi variegati aspetti, ma anche da coltivare. Le donatrici rappresentano una risorsa importante perché esse stesse sono produttrici di salute, ciascuna con un proprio vissuto che, a nostro avviso andrebbe approfondito per una vera promozione dell’allattamento.
La promozione della donazione, infatti, va di pari passo con quella dell’allattamento giacchè è dimostrato che la presenza di una banca del latte è uno dei sistemi più efficaci per la diffusione della naturale pratica dell’allattamento al seno (21) e la nostra esperienza di banca del latte va completamente in questa direzione. La BLUD, tuttavia, deve disporre di personale che si dedichi, oltre che all’attività di reclutamento delle donatrici, di raccolta, trattamento e distribuzione del latte, anche al supporto alle madri dei neonati a rischio.