un aumento della durata dell’allattamento al seno. Sembra inoltre aumentare la soddisfazione dei genitori, migliora l’organizzazione del sonno e riduce la percezione del dolore durante le procedure di routine.
Nonostante l’apparente stabilità fisiologica dei neonati durante questa procedura, è comunque raccomandato che i neonati in NICU abbiano un monitoraggio cardiocircolatorio continuo, che la testa sia correttamente posizionata tra i due seni liberando le vie aeree e controllando che gli accessi venosi o che il tubo endotracheale siano sempre correttamente posizionati.
Insomma niente di nuovo rispetto a quello che già sapevamo, eppure l’ American Academy ha reputato necessario ricordarlo nel suo recente report, forse perché si tratta di una metodica efficace, economica e vantaggiosa ed ancora troppo sottoutilizzata nelle neonatologie dei nostri paesi.
Ed infine non potevamo non presentarvi il tanto atteso aggiornamento delle
linee guida di rianimazione neonatale appena pubblicate nel mese di ottobre su Circulation. 2015;132.
Bene dalla revisione fatta vi segnaliamo i punti di maggiore interesse che sono stati in parte o completamente modificati rispetto al 2010.
1) In tutti i neonati a termine e pretermine che non necessitano di rianimazione, il clampaggio del cordone ombelicale non deve avvenire prima di 30-60 secondi dalla nascita. Studi randomizzati avranno il compito di verificare l’utilità o meno di procedere a tale pratica anche nei neonati che necessitano di cure rianimatorie
2) Si sottolinea di nuovo l’importanza del controllo della temperatura alla nascita che dovrebbe essere mantenuta tra i 36,5 e i 37,5 gradi centigradi e tale controllo deve essere raggiunto con tutti i dispositivi piu’ adatti (fonte radiante, aumento della temperatura in sala parto, cappellino, materassi riscaldati, wrapping di plastica per i prematuri)
3) La frequenza cardiaca rimane il parametro principale per valutare la necessità di manovre rianimatorie e per valutare la risposta alle manovre messe in atto
4) Nei neonati con liquido meconiale e depressione alla nascita l’intubazione tracheale per l’inizio della ventilazione polmonare non è piu’ considerata di routine, ma si tematizza l’importanza di iniziare comunque al piu’ presto nel primo minuto una ventilazione anche con maschera o T-piece.
5) La ventilazione polmonare va iniziata sempre in aria ambiente per i neonati a termine. Nei neonati prematuri invece dovrebbe essere iniziata ad una concentrazione di FiO2 compresa fra il 21% e il 30%. 6) Nei neonati prematuri con distress respiratorio l’assistenza respiratoria iniziale fornita deve essere tramite CPAP e non tramite intubazione.