Prevenzione e gestione del dolore nel feto e nel neonato
Il neonato fisiologico, sano, nato a termine (da 36sett.+6gg. a 41sett.+6gg.) di gravidanza, patisce esclusivamente il distacco dall’ambiente caldo, buio, ovattato, protetto dell’utero materno e vive il trauma della luce, dell’aria, della sensazione del respiro, del tatto da parte di mani diverse, fredde, di lattice… ma appena viene accolto da mani familiari e da voci conosciute si calma e finalmente si tranquillizza.
Tutti questi traumi, lo ricordiamo, possono avvenire in maniera graduale, vivendo travaglio e parto eutocici, oppure in modo inaspettato e improvviso, ancor più traumatico, attraverso il taglio cesareo, specie se effettuato al di fuori del travaglio di parto.
Il neonato pretermine, specialmente se sotto le 34 settimane di età gestazionale, otre a subire tutti questi traumi che sono normali per un qualsiasi neonato, subisce il trauma dell’allontanamento dalla madre, soffre l’isolamento in uno spazio artificiale, asettico, vuoto, soffre le manovre invasive per aiutarlo a stare in vita, il sondino naso-gastrico, i prelievi ematici, l’inserzione di cateteri venosi centrali, l’intubazione, ecc.
Tutti interventi indispensabili, ma che lo allontanano dalla madre e dalla famiglia e che gli rendono il venire al mondo l’impresa più difficile di tutti i tempi.
È necessario dunque, nell’assistenza a questi piccoli esseri umani, tenere sempre presente i loro dolori sia fisici che psichici ed empaticamente, senza sostituirsi ai genitori, cercare di assisterli (dal latino, stare di fronte a) e di compatirli (dal latino, patire con, condividere il loro dolore, viverlo insieme a loro, immedesimarsi), rendendo loro tutto meno grave e doloroso, esprimendo la massima attenzione nella gestione del loro dolore.
Per prevenire e in seguito provvedere alla gestione adeguata del dolore nei neonati nati a qualsiasi età gestazionale si devono assumere come basi alcuni concetti importanti:
• le componenti neuro-anatomiche e i sistemi neuro-endocrini sono sviluppati a sufficienza per permettere la trasmissione dello stimolo doloroso;
• l’esposizione massiccia o prolungata al dolore può aggravare la morbilità neonatale;
• neonati che hanno sperimentato dolore durante il periodo post- natale avranno una diversa reazione al dolore provato durante le età successive;
• se un neonato necessita di analgesia, il dolore non sarà esclusivamente placato dall’analgesico, ma anche da conforto, empatia, Care, ecc.;
• risposte del comportamento, come ad esempio il pianto o il movimento non indicano necessariamente dolore fisico.
LA CARE
Ricercando la parola “care”, nel vocabolario di lingua inglese, si possono trovare i seguenti significati: cura, attenzione, cautela, premura, protezione, responsabilità, attenzione; e nel vocabolario di lingua italiana se la traduciamo con “cura” si trovano sinonimi come: attenzione, considerazione, riguardo, amorevolezza, assistenza, avvertenza, cautela, premura, sollecitudine, diligenza, custodia.
Tutti i termini danno l’idea di qualcuno, che in ambito sanitario potrebbe essere riconosciuto come l’ostetrica, l’infermiere o il medico, che si prende cura di un altro (che in questo caso è il neonato).
Fig. 2
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 14, Numero 1, anno 2019
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