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Il bonding materno: l’impatto degli eventi di vita stressanti durante la gravidanza
Il legame materno può iniziare durante il periodo prenatale [24] ed è associato agli atteggiamenti affettivi in epoca postnatale [25,26]. Si ritiene inoltre che il legame madre-neonato costituisca la base per l'attaccamento successivo del bambino [27]. Lo sviluppo del bonding è importante, poiché un legame alterato può avere un impatto sullo sviluppo emotivo, cognitivo e comportamentale a lungo termine del bambino. Il legame materno alterato è stato inoltre associato a una serie di fattori di rischio tra cui depressione prenatale [25,28] e depressione postpartum [29,30].

La morbilità della salute mentale materna nel postpartum e l’alterazione del bonding si verificano insieme [9] in una relazione che potrebbe essere bidirezionale (cioè la sintomatologia depressiva peripartum potrebbe contribuire causalmente al legame alterato e/o il legame alterato potrebbe contribuire ad aumentare la sintomatologia depressiva postpartum). La maggior parte degli studi si è concentrata sulla depressione postpartum prevedendo un bonding alterato [31]. Nello studio di Sockol, la gravità dei sintomi depressivi materni era uno dei più forti predittori di legame madre-bambino alterato [7].
Un'analisi più specifica di questa relazione significativa è stata intrapresa nel nostro studio esaminando le tre sottoscale all'interno dell'EPDS (cioè Anedonia, Ansia e Depressione) [14]: questo approccio può rivelarsi utile per comprendere meglio l’intero spettro dei problemi psicologici vissuti dalle donne nel post-partum in seguito alla percezione negativa di eventi accaduti durante la gravidanza.
Nel nostro studio inoltre, come nello studio di Sockol, i punteggi MIBS erano significativamente correlati con i punteggi EPDS.
 
È necessario considerare diversi limiti di questo studio.
In primo luogo, i partecipanti hanno riportato gli eventi di vita accaduti durante la gravidanza e percepiti come stressanti il secondo giorno di vita del bambino e non durante il periodo di gravidanza, potrebbero quindi esserci bias mnemonici che potrebbero aver influito sul ricordo dell’impatto emotivo che l’evento stesso ha causato, inoltre potrebbero essere state incluse nel campione di ricerca donne con sintomi depressivi transitori. In secondo luogo, il campione del presente studio non è rappresentativo della popolazione totale di donne a causa del livello di istruzione relativamente alto, dello stato economico e della loro fertilità bassa e tardiva. In terzo luogo, questo studio si è basato su questionari self-report senza procedure diagnostiche basate su criteri esterni, come quelli nella letteratura medica progettati per confermare la diagnosi di depressione postpartum [32].
Il disegno futuro dello studio potrebbe trarre vantaggio da una procedura che garantisca la valutazione di questi eventi prima della nascita del bambino poiché la percezione dello stress nelle donne in gravidanza e dopo il parto può essere più intensa, causando così grandi sofferenze e implicazioni più gravi per l’attaccamento da madre a figlio.
In questo studio non sono stati raccolti dati sulle esperienze intrapartum della madre. Tuttavia, l'analisi post hoc ha indicato che solo la differenza tra parto cesareo d'urgenza e parto vaginale era statisticamente significativa. Infine, in questo studio non sono stati raccolti dati sui neonati sebbene la letteratura evidenzi che il bonding venga influenzato anche dal comportamento del bambino [25,26].

In conclusione, sulla base dei risultati dello studio e della revisione della letteratura, sembra altamente utile valutare gli eventi accaduti durante la gestazione e percepiti come stressanti dalle donne con l'obiettivo di identificare predittori associati ad un maggior rischio di sviluppare bonding alterato e sintomi di depressione postpartum. 
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 22, Numero 3, anno 2021
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