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Unità gestante-feto come base del presente e futuro sviluppo del bambino
Gli psicologi dell’età evolutiva sostengono che esiste un sistema molto efficiente di scambi emozionali che è essenzialmente non verbale; un sistema che rimane attivo, poi, per il resto di tutta l’esistenza e che rende possibile le comunicazioni affettive sentite intuitivamente e che nascono, appunto, nell’ambito delle relazioni basate sull’intimità con i propri genitori.

La conquista fondamentale dell’infanzia sta proprio nello sviluppo di questa capacità di sperimentare, comunicare e regolare le emozioni, le quali all’inizio della vita sono regolate dagli adulti ma successivamente diventano auto-regolate, anche in conformità allo sviluppo del sistema nervoso del bambino.

Resta fondamentale quindi la qualità dell’interazione al fine di poter stabilire le variabili condizionanti e affrontare le determinanti inconsce della relazionalità degli esseri umani nel gioco dell’evoluzione psichica di ogni persona.

Secondo Kohut è rilevante per lo sviluppo di una buona relazione e di un Sé indipendente che la madre sia capace di raffigurarsi il bambino come un’entità mentale autonoma.

Diversi psicoanalisti hanno osservato lo sviluppo del mondo psichico del bambino e delle sue capacità meta-cognitive a partire dalla qualità della relazione madre-bambino e in riferimento ai fattori che rendono possibile il costituirsi di un attaccamento sicuro-sottolineano che il rafforzamento progressivo della funzione meta-cognitiva corrisponde all’aumento della coerenza della propria narrativa personale.
Rilevano, inoltre, la grande importanza da parte del genitore di una buona capacità di mettersi in sintonizzazione emotiva e di rispondere in modo sensibile e accurato ai bisogni di vicinanza, protezione e contatto del bambino.

Sviluppo uditivo fetale e attaccamento prenatale

Grazie ai contributi multidisciplinari - dalla neuroanatomia comparata, alla psicofisiologia clinica, dalla psicologia sperimentale, agli studi di tipo osservativo-ecografico e neonatale - è possibile ricostruire un’immagine sufficientemente fedele del bambino e della sua vita psicoemotiva fino dalle origini.
 
Le abilità psicofisiologiche sensoriali iniziano a costituirsi a livello embrio-fetale, la sequenza dello sviluppo degli apparati sensoriali prevede che il primo apparato ad evolvere sia quello della sensibilità cutanea, in un secondo tempo quello vestibolare, poi uditivo e infine quello visivo.
Per quanto sia difficoltoso determinare quando e in che modo siano attivate in principio le capacità uditive, gli studi neurobiologici più attuali dimostrano che la coclea entra in funzione verso la 20esima settimana di gestazione e il sistema uditivo periferico completa la sua maturazione circa alla 32esima settimana.

L’apparato uditivo è perciò indubbiamente funzionante dall’inizio del settimo mese di gravidanza: studi condotti su feti hanno rilevato risposte a stimolazioni acustiche a partire dalla 25esima settimana con una stabilizzazione alla 32esima settimana.

Reazioni a stimoli tra i 250 Hz e i 500 Hz, che si manifestano come alterazioni nella frequenza cardiaca e nell’attività motoria, si registrano già a 16 settimane di gestazione, mentre a 24 le capacità del sistema uditivo sono quasi del tutto equiparabili a quelle di una persona adulta. Sempre in questo periodo si scoprono capacità di discriminazione tra stimoli con diverse caratteristiche sonore e risposte di habituation sonora.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 23, Numero 1, anno 2022
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