La maschera laringea nella rianimazione
La LMA è stata utilizzata nelle malformazioni delle vie aeree superiori come ad esempio: nell’artrogriposi multipla congenita, nella sindrome di Down, nella contrattura del collo o nella sindrome di Pierre Robin.
figura 2: sindrome di Pierre Robin
tabella 2: Malformazioni delle vie aeree superiori
Un altro aspetto importante è che la LMA si è dimostrata un device sicuro per somministrare surfattante.
È noto che la sindrome da distress respiratorio rappresenta la principale causa di insufficienza respiratoria nel neonato, e negli ultimi anni si è cercato di ottimizzare la somministrazione di surfattante, sfruttando tecniche sempre meno invasive.
In un trial RCT, condotto negli Stati Uniti tra il 2011 e il 2015 da Roberts et al., sono stati arruolati 103 nati pretermine, randomizzati a ricevere una dose di surfactante attraverso la maschera laringea (n. 50) in alternativa al solo supporto ventilatorio con CPAP (n. 53).
I risultati evidenziano che la somministrazione di surfactante attraverso la maschera laringea rappresenta una metodica efficace e sicura, riducendo del 26% la necessità di intubazione e ventilazione meccanica nei primi 7 giorni di vita. Questi dati suggeriscono, quindi, la possibilità di utilizzare questa tecnica.
Un suo utilizzo un po’ sui generis ma molto efficace avviene nella gestione dell’intubazione difficile nel neonato.
La LMA, come detto in precedenza, può essere un'alternativa valida alla maschera facciale. Quando abbiamo necessità di insufflare aria nei polmoni del neonato da rianimare possiamo utilizzare la maschera laringea che risulta più efficace e non si perde tempo per: sincronizzare la maschera facciale, iperestendere il capo, etc.
figura 3: La LMA può funzionare da mandrino nella intubazione tracheale
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 23, Numero 1, anno 2022
34