E’ molto interessante vedere come il rapporto con il proprio caregiver, quindi la modalità di sostegno ricevuta da bambino, abbia una correlazione con il vissuto intimo delle proprie funzioni corporee. Un accresciuto bisogno di sostegno è spesso indice di un senso di fragilità del corpo; al contrario, un buon livello di coesione e di funzionamento del soma e della psiche sostiene iniziative e scelte indipendenti. In caso di disagi o problematiche affettive importanti si possono realizzare risposte corporee compensative (uso-abuso di cibo, patologie disfunzionali o organiche, iperattività motoria, etc).
Una delle possibili voci repertoriali che parlano esplicitamente di sostegno chiamato HOLDING.
La trasposizione nell’infanzia di questa narra di quando il bambino è preso in braccio, cullato, contenuto, rassicurato corporeamente fino a che i pianti e le tribolazioni sono calmate. Lo stesso bisogno di Holding del bambino talvolta permane in età adulta; gli adulti non possono essere presi in braccio ma lo richiedono metaforicamente per trovare conforto alle loro paure, insicurezze, difficoltà evolutive e di crescita.
Concludo con una frase di B. Bettelheim:
“l’esperienza dell’allattamento è l’esperienza centrale della vita del bambino, è l’evento centrale dell’esistenza infantile, il mattone fondamentale su cui, se tutto va bene, il bambino costruirà la sua fiducia in se stesso, nelle persone significative della sua vita e per estensione nel mondo“.