ADATTAMENTI PSICOLOGICI IN GRAVIDANZA E CAMBIAMENTO DEL BODY MASS INDEX
NELLE DONNE DIVERSAMENTE ALIMENTATE
Giliberti L, Volpe F, Maione R, Soldera G, Finco N, Straface G, Giustardi A, Zanardo V.
La TABELLA II mostra il punteggio medio totale dell’EDE-Q e le sue sottoscale, nei due gruppi in base alla dieta mediterranea o non, lo stesso è riportato per il test EPDS, così come la percentuale di donne con un punteggio totale superiore al cut-off. Il test EDE-Q ci mostra come sia i valori globali e le sottoscale, siano più alti (Punteggio globale: 0.52 ±0.673 DA vs 0.45±0.58 DM) nel gruppo delle donne DAL ma è degno di nota come la sottoscala delle Restrizioni alimentari, abbia un punteggio più alto, statisticamente significativo: Restrizioni Alimentari: 0.68 ±0.95 DA vs 0.29 ±0.72 DM, p=0.04.
Anche il punteggio medio EPDS è risultato significativamente più alto nelle DAL (7.75 ±5.83 vs 6.21 ±3.29, p=0.008) e l'analisi fattoriale EPDS ha mostrato come i valori delle tre sottoscale, siano più elevati nelle DAL e di poco vicini alla significatività. Le donne DAL hanno, inoltre, raggiunto più frequentemente e significativamente, delle altre un punteggio totale ≥ 12 (21.28% vs 7.89%, p <0.01).
TABELLA II –
risultati test psicologici
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Diversamente alimentate
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Dieta mediterranea
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P
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EPDS TOTALE
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7.52 ±5.76
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6.29 ±3.69
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0.03
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Anedonia
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0.38 ±0.69
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0.25 ±0.42
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0.06
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Ansia
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1.24 ±0.78
|
1.10 ±0.62
|
0.09
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Depressione
|
0.49 ±0.61
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0.37 ±0.42
|
0.06
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>12
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10 (21.28)
|
104 (7.89)
|
<0.01
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EDE-Q TOTALE
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0.52 ±0.673
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0.45 ±0.58
|
0.40
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Restrizioni alimentari
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0.68 ±0.95
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0.46 ±082
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0.04
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Preoccupazioni
sull’alimentazione
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0.29 ±0.72
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0.28 ±0.56
|
0.88
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Preoccupazioni sul fisico
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0.65 ±0.72
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0.61 ±0.81
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0.73
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Preoccupazioni sul peso
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0.46 ±0.65
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0.47 ±0.69
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0.93
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* siginificatività statistica ottenuta tramite il test T
Discussione
Il nostro studio mostra come in un’are del nord-est italiano -zona industrializzata e caratterizzata da un alto livello culturale- una percentuale non trascurabile di donne sia “diversamente alimentata”. Benché la prevalenza non sia estremamente elevata, è bene notare come esista una disparità di approcci alimentari, con una prevalenza nella scelta del regime vegetariano e della dieta dissociata.
In un mondo caratterizzato dalla sovralimentazione e da un’epidemia di obesità, è importante sottolineare come queste donne DAL siano attente alla forma fisica, con un conseguente peso corporeo significativamente più basso rispetto alle altre donne DMED, e come quindi rappresentino una categoria caratterizzata dalla cura e dalla ricerca estetica. Questo si accompagna però anche a particolari adattamenti psicologici a fine gravidanza: il test EPDS risulta più frequentemente alterato, sia globalmente che nelle sue sottoscale: Anedonia, Ansia e Depressione. Allo stesso modo il risultato del test EDE-Q esplicita come queste donne DAL possano avere un disturbo inerente all’alimentazione.
Questi nostri dati estendono e confermano quanto era emerso dai precedenti studi20,21, riguardo l’attenzione che in generale le donne del nord est italiano ripongono verso la dieta e la forma fisica, caratterizzate da un’importante cura finalizzata all’ estetica e alla tonicità (l’8% delle donne è risultato essere, prima della gravidanza, sottopeso). Il carico della ricerca estetica è quindi importante per un’alta percentuale delle nostre donne, ma le donne DAL meritano un approfondimento riguardo le motivazioni profonde delle loro scelte nutrizionali, così come un’indagine relativa ad alcuni aspetti della loro personalità o di una valutazione dell’autopercezione corporea e di quanto questa possa essere frustrante per le donne DAL. E’ anche bene però sottolineare come i due gruppi di donne siano comparabili, indipendentemente dalla dieta seguita, per quel che riguarda il peso neonatale, la lunghezza e la circonferenza cranica alla nascita.
I nostri risultati suggeriscono così un approfondimento, strutturato per
cercare di spiegare quali siano i motori più profondi che portano ad alcune scelte nutrizionali, ad alcune restrizioni alimentari, così da poterle razionalizzare.
L’originalità del nostro studio è racchiusa proprio in questo, nella prima effettiva descrizione del fenomeno di una diversa alimentazione, in un’area industrializzata del nord est italiano.
Sarebbe necessario ed utile poter estendere l’analisi fatta anche in altre zone d’Italia, con caratteristiche differenti, meno industrializzate e con un profilo socioeconomico diverso. I mass media e la società spesso ci parlano di benessere, di cura del proprio corpo, di ricerca della bellezza e di dieta alternative, ma lo studio scientifico dell’impatto di queste scelte nella popolazione fertile, è stato fino ad oggi nullo. Il nostro dato andrebbe implementato con le scelte alimentari successivamente adottate da queste donne anche per i loro figli (allattamento al seno e svezzamento).
Giliberti L, Volpe F, Maione R, Soldera G, Finco N, Straface G, Giustardi A, Zanardo V.
Rivista Italiana online "La Care" Vol 7 No 1 anno 2017- pagina 11
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