Alimentazione esclusiva di neonati prematuri con latte materno
e donazione alla Banca del Latte Umano Donato (BLUD).
A. Quitadamo
Un altro elemento non secondario riguarda una più bassa concentrazione di lattosio che risulta essere vantaggioso per il neonato prematuro sia per la più bassa osmolarità che per un probabile di minor rischio di complicanze legata al deficit di lattasi comune a questi neonati (14d).
Strategie per un’adeguata alimentazione dei neonati prematuri con LM
La bibliografia specifica più recente e ricca comprende gli articoli che si occupano di valutare tutti i fattori che favoriscono la produzione e l’espressione del latte da fornire ai loro neonati prematuri da parte di madri che vanno adeguatamente motivate ed incoraggiate. Si tratta di donne “costrette” ad ottenere il proprio latte con metodi alternativi alla suzione del proprio figlio che risulta, come detto, poco efficace fino alla 34° settimana di età gestazionale, per un periodo più o meno lungo che, peraltro corrisponde in genere a quello più stressante, caratterizzato da una maggiore vulnerabilità emotiva e psicologicamente impegnativo per le donne proprio a causa della prematura separazione dal figlio stesso, magari attraverso un parto complicato e con il neonato in condizioni più o meno critiche.
Le reazioni materne descritte sono inizialmente di shock, tristezza, confusione e incertezza
(5), poi seguite da stato ansioso, senso di colpa, disperazione, dolore e speranza.
Molti studi recenti hanno focalizzato l’attenzione sulle strategie per facilitare il raggiungimento della consapevolezza del ruolo materno in TIN e tra le principali vi è il provvedere con il proprio latte all’alimentazione del piccolo
(7). Tra i fattori favorenti l’allattamento dei prematuri c’è sicuramente il counselling
(1,7,49), la precoce e frequente espressione del latte (11), le tecniche di rilassamento
(1-7,8), l’espressione manuale (50), il massaggio del seno (51) e alcune modalità di estrazione del latte
(8,52).
Altro filone di ricerca è la valutazione del vissuto, delle esperienze e delle opinioni delle madri e anche dei padri rispetto all’allattamento dei figli prematuri
(28,32), ed è di pochissimi giorni la pubblicazione di una sistematica review4 proprio sulle necessità espresse dai genitori dei pretermine circa i fattori che facilitano o che sono di ostacolo all’allattamento in TIN.
Dagli studi risulta che il riuscire a trasmettere l’importanza
dell’alimentazione con LM sul benessere e la crescita del proprio figlio,
elementi questi che rappresentano un feedback positivo, e un’accurata
informazione sulle modalità di estrazione e di somministrazione del LM e sulle
corrette tecniche e strategie di alimentazione,
rappresentano degli ottimi facilitatori mentre la loro assenza o carenza si traduce in ostacolo (4). E’ importante il dato che negli ultimi anni si sia stabilita una maggiore consapevolezza che l’alimentazione con LM debba rappresentare una priorità al pari di altre terapie condotte in TIN (3). Circa le raccomandazioni sull’alimentazione con LM nei neonati ospedalizzati per favorirne la diffusione, le ultime stabiliscono che laddove il neonato non possa ricevere direttamente dal seno il latte della propria mamma, questa deve estrarlo o manualmente o tramite mastosuttore e il latte ottenuto va somministrato al neonato con biberon o tazza, se è abile o tramite sondino di alimentazione. E’ importante che le madri che provvedono all’estrazione del latte ricevano una sufficiente stimolazione del seno per stabilire e mantenere un’adeguata produzione. Le madri vanno incoraggiate a tirare il latte ogni 2-3 ore o almeno 8 volte al giorno per mantenerne la produzione. Vengono inoltre raccomandati un regolare contatto skin to skin con il proprio figlio e l’impiego dei tiralatte bifasici. La cultura dell’allattamento ed un’assistenza proattiva danno un sensibile contributo a garantire la produzione (8) del latte.
Descrizione dello studio
Scopo
L’obiettivo della presente trattazione è la valutazione del contributo alla donazione del latte alla BLUD di CSS da parte delle donne che hanno partorito neonati prematuri in termini sia quantitativi che qualitativi e l’analisi più allargata di questo dato alla luce di quanto premesso innanzi, nell’obiettivo più ampio del miglioramento dell’assistenza ai neonati prematuri e della promozione dell’alimentazione in TIN con latte materno.
Materiali e metodi
I dati analizzati nel presente lavoro riguardano la BLUD di CSS, attiva dal 1
settembre 2010 che recluta le madri di bambini nati nel suddetto centro. Nello
studio sono comprese le neomamme di neonati prematuri di età gestazionale
inferiore alle 35 settimane, categoria di neonati, quest’ultima, che nel periodo
in esame ha annoverato 575 pazienti di cui 143 gemelli. Abbiamo considerato
l’età gestazionale, il peso alla nascita, l’età materna e il titolo di studio,
la quantità di latte donato e la sua composizione. I dati relativi a
quest’ultima valutazione sono stati confrontati con quelli di composizione del
latte materno donato da madri di neonati a termine di singola donazione e di
pool.
A. Quitadamo
Rivista Italiana online "La Care" Vol 7 No 1 anno 2017- pagina 22
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