ADATTAMENTI PSICOLOGICI IN GRAVIDANZA E CAMBIAMENTO DEL BODY MASS INDEX
NELLE DONNE DIVERSAMENTE ALIMENTATE
Giliberti L, Volpe F, Maione R, Soldera G, Finco N, Straface G, Giustardi A, Zanardo V.
Esistono diversi studi focalizzati sulla patologia dei disturbi alimentari in gravidanza, e sulle ripercussioni psicologiche che la gestazione ha sulle donne con disturbi alimentari pregravidici5,6 ; quello che si è voluto valutare invece per la prima volta con il presente studio, riguarda la presenza di disordini nell’alimentazione e di sintomatologia depressiva, in donne senza una pregressa diagnosi di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione7, che hanno deciso, spontaneamente e senza indicazioni mediche, di seguire particolari regimi nutrizionali gravidici. In un mondo in continuo cambiamento, con scelte alimentari difficilmente globalizzabili, è importante conoscere quanto più possibile gli adattamenti psicologici che in gravidanza possono emergere in donne che hanno fatto particolari scelte alimentari.
Metodi
Lo studio, di tipo prospettico, è stato condotto presso la Divisione di Medicina Perinatale del Policlinico di Abano Terme, tra il settembre 2015 ed il gennaio 2017. La struttura ospedaliera sorge in un’area industrializzata del nord-est italiano, caratterizzata da alti livelli di istruzione, buono stato socio-economico, buon tasso di occupazione, ma con un basso tasso di natalità ed un’età riproduttiva avanzata. Prima dell’inizio dello studio si è provveduto ad ottenere l’approvazione da parte del Comitato Etico (Policlinico Abano Terme). Il campione studiato è composto da 1368 mamme, con bambini nati sani e a termine (>37 e <42 settimane). Sono state escluse dallo studio, le donne con scarsa padronanza della lingua italiana, le donne in trattamento psicoterapico o con pregressi disturbi alimentari, e le donne i cui figli siano poi stati ricoverati in terapia intensiva neonatale. Dopo aver firmato il consenso scritto, ogni mamma ha completato l’Eating Disorders Examination-Questionnaire (EDE-Q; Fairburn & Beglin, 2008)8 e l’Edimburgh Postnatal Depression Scale (EPDS; Cox, 1987)9, a 36 ore dopo il parto, durante il periodo di ricovero in ospedale e in pre-dimissione.
Ulteriori dati, quali la settimana gestazionale, la tipologia di parto,
l’indicazione clinica per la scelta dei cesarei, il sesso e il peso del bambino
alla nascita, sono stati ricavati dalle cartelle cliniche ospedaliere. Su una
popolazione di 1400 mamme eleggibili per lo studio, ha accettato di partecipare
un campione di 1368 mamme (97.7%). Per l’analisi dei dati, si sono suddivise le
partecipanti in base alla tipologia di dieta alimentare seguita in gravidanza:
dieta mediterranea (DMED) e differenti tipologie di dieta (DAL).
Si includono nel gruppo delle DAL tutte quelle donne che seguono diete differenti dalla tradizionale dieta mediterranea, nello specifico: dieta vegana, vegetariana, macrobiotica, dieta dissociata, dei gruppi sanguigni, dieta flessibile o lowcarb. I dettagli riguardanti la care delle mamme e il benessere della diade, sono riportati in altri lavori 10,11 .
Analisi statistica
I gruppi studiati sono stati descritti per mezzo di analisi di frequenza o di medie e deviazioni standard (SD). L’età media, la parità, l’età gestazionale, il peso del neonato alla nascita e i punteggi medi EDE-Q ed EPDS, sono stati divisi per abitudini alimentari, nello specifico, DAL e DMED, e sono stati confrontati utilizzando un campione t-test indipendente. Il test χ2 è stato utilizzato per analizzare le associazioni esistenti tra le differenti abitudini nutrizionali e le altre variabili considerate. Una p <0.05 è stata considerata come statisticamente significativa. Per i calcoli, è stato utilizzato il Statistical Package for Social Sciences (SPSS).
Strumenti
L’EDE-Q è un questionario di auto-somministrazione 8, ideato per la valutazione dei disordini alimentari. Composto da 28 item, i soggetti sono tenuti alla compilazione tenendo in considerazione le proprie sensazioni ed abitudini degli ultimi 30 giorni. Ogni domanda ha sei risposte possibili con un punteggio assegnato da 0 a 5. Un punteggio complessivo più alto è associato ad una più alta probabilità di avere disordini riguardanti l’alimentazione. Sono state valutate poi, oltre al punteggio globale, le 4 sottoscale individuate dagli autori: Restrizioni alimentari, Preoccupazioni sull’alimentazione, Preoccupazioni sul fisico, Preoccupazioni sul peso.12,13 E’ stata somministrata la versione validata in italiano del test 14 .
L’EPDS è un questionario autovalutativo progettato originariamente da Cox et al.9 per lo screening della sintomatologia depressiva del post-partum. Si tratta di un questionario composto da 10 item, in cui le donne sono invitate a valutare il modo in cui si sono percepite negli ultimi 7 giorni. Ogni domanda ha quattro risposte possibili, ognuna delle quali ha un punteggio che va da 0 a 3 (range complessivo da 0 a 30). Un punteggio più alto è associato ad una maggiore probabilità di sviluppare depressione post-partum
(DPP). Nel nostro studio, le donne che hanno raggiunto un punteggio totale
maggiore o uguale a 12, sono state considerate come a rischio di DPP.
Giliberti L, Volpe F, Maione R, Soldera G, Finco N, Straface G, Giustardi A, Zanardo V.
Rivista Italiana online "La Care" Vol 7 No 1 anno 2017- pagina 9
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