numero 2
luglio 2011
 
      La proteina C reattiva (PCR)  
 
La proteina C reattiva (PCR) è un’alfa globulina prodotta dal fegato quando il sistema immunitario scatena una reazione difensiva di tipo infiammatorio.
In condizioni fisiologiche è riscontrabile nel siero in tracce ma può aumentare significativamente ed in modo repentino in molti processi infiammatori, ragion per cui è considerata una delle “proteine della fase acuta”.

PCR è spesso sostituito con l'acronimo di lingua inglese CRP (C Reactive Protein) in quanto PCR è usato anche per indicare Polymerase Chain Reaction.

Il suo valore normale è l'assenza o comunque la presenza inferiore a 5-10 mg/L.

Il suo aumento testimonia direttamente la flogosi e poiché si normalizza rapidamente al venir meno della flogosi è molto utile nel monitoraggio di una malattia infiammatoria.

L’innalzamento dei suoi valori si ha a partire da 6-12 ore dall’inizio dell’infezione ed è perciò quasi sempre ricercabile nel momento in cui il pediatra esegue la visita.

In epoca neonatale, per la massiva risposta dell'organismo alle infezioni batteriche, la PCR si eleva anche prima delle 6-12 ore.
 
    Perché e quando dosare la PCR in ambulatorio  
 
Può essere utile dosare la PCR in ambulatorio:
  • Nella febbre di natura da determinare, specie nel bambino di età compresa fra 3 e 36 mesi, per escludere una eventuale batteriemia.
  • Per differenziare una infezione respiratoria di origine virale da una di origine batterica.
  • In caso di artralgia: se PCR normale si esclude una artrite settica o quelle artropatie reumatiche in grado di aumentare la PCR
  • In caso di dubbio di appendicite la sua negatività è un elemento in più per rendere meno probabile la diagnosi
  • Nel neonato è importante nella diagnosi precoce di sepsi.
 
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