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Musicoterapia in Terapia Intensiva Neonatale:
I genitori diventano parte integrante della cura del neonato, cura di bisogni che non sono soltanto fisici ma anche emotivi e relazionali. Nel contatto precoce e con un accudimento continuo i genitori hanno la possibilità di conoscere realmente il proprio bambino e di sperimentarsi come caregivers capaci di riconoscere i segnali e i bisogni del neonato e di rispondere alle sue necessità. Uno stretto contatto facilita lo sviluppo di relazioni positive e può migliorare la fiducia e le capacità dei genitori nel prendersi cura del proprio bambino. La revisione sistematica di Cleveland (2008) ha inoltre evidenziato che i genitori di bambini prematuri hanno bisogno di essere sostenuti nella cura del figlio, offrendo loro l’opportunità di apprendere e praticare nuove abilità. In questo senso, promuovere il canto genitoriale con il bambino prematuro permette di valorizzare il ruolo della famiglia nella care,rafforzando le competenze intuitive genitoriali e, al tempo stesso, offrendo l’opportunità di praticare nuove abilità. Infine, la musica e la voce genitoriale in TIN rappresentano stimoli sociali, affettivi e adeguati allo sviluppo del bambino, permettendo di ridurre gli effetti nocivi dell’iperstimolazione sensoriale della TIN e della precoce separazione genitore-bambino, oltre a rafforzare le capacità intuitive del genitore (Anderson & Patel, 2018; Filippa et al., 2017).
In particolare, recenti evidenze scientifiche hanno mostrato che la musica in TIN promuove la maturazione della connettività in regioni cerebrali dedicate a processi uditivi ed emozionali (Sa de Almeida et al., 2020), favorisce una maggiore sincronizzazione tra aree cerebrali come il salience network e regioni frontali, uditive e sensomotorie (Lordier et al., 2019), e ha un impatto sul neurosviluppo fino ai 12 e 24 mesi del bambino (Lejeune et al., 2019).
In modo simile, l’Early Vocal Contact (EVC), il contatto vocale precoce in TIN attraverso la voce parlata e il canto del genitore, ha mostrato effetti sulla stabilità fisiologica e comportamentale del bambino (Filippa et al., 2013) e nell’aumento delle dimensioni della corteccia uditiva (Filippa et al., 2017), suggerendo un ruolo centrale della voce genitoriale nel neurosviluppo del bambino a lungo termine e nel vincolo genitore-bambino.

Musicoterapia nella TIN per il bambino prematuro e i genitori

Tra i diversi interventi precoci rivolti al neonato ospedalizzato e alla sua famiglia, ispirati ai principi dell’assistenza individualizzata, umanizzata e family-centered, negli ultimi decenni la musicoterapia si è affermata internazionalmente come un trattamento efficace nella TIN, indirizzato al benessere del neonato e a quello dei suoi genitori.

La musicoterapia è definita come “l’uso della musica e/o degli elementi musicali (suono, ritmo, melodia e armonia) da parte di un musicoterapeuta qualificato, con un utente o un gruppo, in un processo atto a facilitare e favorire la comunicazione, la relazione, l’apprendimento, la motricità, l’espressione, l’organizzazione e altri rilevanti obiettivi terapeutici al fine di soddisfare le necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive.
La musicoterapia mira a sviluppare le funzioni potenziali e/o residue dell’individuo in modo tale che questi possa meglio realizzare l’integrazione intra- e interpersonale e consequenzialmente possa migliorare la qualità della vita grazie a un processo preventivo, riabilitativo o terapeutico.” (WFMT, 1996).

Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 22, Numero 3, anno 2021
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