Rivista Italiana online la "Care"
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L'IMPORTANZA DELLO IODIO: in gravidanza e nell’infanzia
A. Eliasova, A.Giustardi, Z. Oleksakova, A.Semjonova, C.Verola

Soltanto il 13% delle donne monitorate ha una concentrazione adeguata di iodio nelle urine e quindi il necessario apporto giornaliero di iodio. Nel 33% dei casi, invece, è del tutto deficitaria, con vette del 50% nelle gestanti provenienti dai paesi dell'Est-Europa o dell'Africa. In attesa che l'esame per la determinazione della concentrazione dello iodio in un campione di urine venga introdotto tra i test di screening in gravidanza, i ricercatori si affidano ai ginecologi, oltre che al buonsenso delle future mamme. Si raccomanda di utilizzare il sale iodato e di assumere supplementi vitamino-minerali contenenti iodio.
In Italia un bambino su 2 è carente di iodio, così come un terzo della popolazione mondiale. Una mamma non può intercettare la mancanza di iodio ma la prevenzione va fatta con un’alimentazione corretta e con l’uso di sale iodato dopo l’anno di età (ICCIDD 2013). Nei bambini più grandi, dopo il divezzamento, i cibi ricchi di iodio (come pesce o uova) vanno utilizzati regolarmente e dopo il primo anno di vita si possono condire gli alimenti con quantità moderata di sale iodato. Un ulteriore metodo di prevenzione potrebbe essere effettuata mediante l'utilizzo di integratori a base di Iodio.
L’apporto giornaliero per un adulto è di 150 microgrammi. In gravidanza, il fabbisogno aumenta a 250 mcg. Il periodo in cui il fabbisogno di iodio aumenta in maniera significativa è da 0 a 5 anni: mentre un neonato ha bisogno di 40 mcg, un bambino da 0 a 5 anni ne necessita 90 mcg e tra i 6 e 12 anni si arriva a 120 mcg. Attenzione in particolare ai trattamenti dimagranti e anticellulite contenenti alghe che sono particolarmente ricche di iodio (contengono da 1.000 a 2.000 mcg per kg). Nella preparazione del cibo, il contenuto di iodio si riduce del 20% con la frittura, del 58% con l’ebollizione, e del 23% con la cottura alla griglia. Va sottolineato che con i livelli di iodazione consentiti dalla normativa vigente (30mcg/kg), 5 g di sale iodato al giorno per l’adulto e 2-3 g per il bambino sono sufficienti per raggiungere il fabbisogno quotidiano ( SIEDP,2014).

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Rivista Italiana online "La Care" Vol 3 No 1 anno 2015
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