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Scelti per voi

Rubrica a cura di
Dr. Lorenzo Giacchetti e Dr.ssa Arianna de Martino
Nella rubrica “scelti per voi” di questo numero volevo segnalarvi due articoli particolari riguardanti l’utilizzo della fototerapia e le eventuali correlazioni come la comparsa di autismo e del diabete tipo 1.
Direte voi che cosa c’entra l’autismo nel neonato? Ebbene si purtroppo c’entra. C’entra perchè nonostante tutti gli articoli scientifici pubblicati negli ultimi anni che avrebbero dovuto mettere una pietra sopra sull’argomento, la disinformazione dei meedia continua ad insinuare il dubbio della correlazione fra vaccinazioni ed autismo; prova ne sia la progressiva riduzione della popolazione infantile vaccinata per MPR.

Ebbene pensate che su Pediatrics è stato pubblicato un articolo che ha avuto come obiettivo la necessità di dimostrare l’assenza di qualsiasi correlazione fra l’iperbilirubinemia/fototerapia e l’insorgenza dell’ autismo. In questo studio retrospettico condotto su piu’ di 500.000 neonati a termine è stata esclusa qualsiasi correlazione in maniera netta. Bene, se mai ce ne fosse stato bisogno, in ogni caso il capitolo dovrebbe considerarsi chiuso.
(Wu YW, Kuzniewicz MW, Croen L, et al. Risk of Autism Associated With Hyperbilirubinemia and Phototherapy. Pediatrics. 2016;138(4):e20161813)

Sempre per rimanere in tema di ittero in un altro studio retrospettico condotto sempre su Pediatrics su un campione di dimensioni analoghe, è stata esclusa qualsiasi relazione fra l’ uso della fototerapia e lo sviluppo di diabete di tipo 1.
(Newman TB, Wickremasinghe AC, Walsh EM, et al. Phototherapy and Risk of Type 1 Diabetes. Pediatrics. 2016; 138(5):e20160687)

Vi segnaliamo inoltre un altro studio condotto da un gruppo svedese sugli effetti sul neonato dell’utilizzo materno in gravidanza di farmaci antidepressivi. Il lavoro è stato condotto utilizzando i dati di piu’ di 700.000 neonati nati tra il 2006 e il 2012. Tra tutti questi nel 2,4% dei casi le madri avevano utilizzato in gravidanza degli inibitori del riaptake della serotonina (SSRI). I risultati hanno evidenziato come il rischio di ricovero in TIN era molto piu’ alto nei neonati per i quali le mamme avevano assunto in gravidanza SSRI. Inoltre il rischio di ricovero era sensibilmente piu’ alto quando l’assunzione farmacologica avveniva nel terzo trimestre e non nel primo. I piu’ comuni motivi di ricovero erano rappresentati da disturbi del sistema nervoso centrale, respiratorio e metabolico.
Un motivo in piu’, visto anche l’aumento di questi trattamenti in gravidanza , di monitorare meglio questi nostri neonati subito dopo la nascita.
(Nörby U, Forsberg L, Wide K, et al. Neonatal Morbidity After Maternal Use of Antidepressant Drugs During Pregnancy. Pediatrics.2016;138(5):e20160181)

E sempre su Pediatrics troviamo un articolo interessante sullo sviluppo cerebrale dei neonati prematuri. Sono stati studiati 205 neonati (75 prematuri e 130 controlli a termine) tra le 27 e le 39 settimane di età gestazionale tramite sequenze T2 alla RMN cerebrale. Nel terzo trimestre i volumi cerebrali erano significativamente ridotti nei nati prematuri rispetto ai neonati nati a termine. Fattori clinici responsabili includevano l’utilizzo del cortisone, la presenza di emorragie, la spesi e la durata dell’ossigenodipendenza.
(Bouyssi-Kobar M, du Plessis AJ, McCarter R, et al. Third Trimester BrainGrowth in Preterm Infants Compared With In Utero Healthy Fetuses. Pediatrics.2016;138(5):e20161640)
Scelti per voi
Rivista Italiana online "La Care" Vol 6 No 3 anno 2016- pagina 32 - Avanti »