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ADATTAMENTI PSICOLOGICI IN GRAVIDANZA E CAMBIAMENTO DEL BODY MASS INDEX
NELLE DONNE DIVERSAMENTE ALIMENTATE
Giliberti L, Volpe F, Maione R, Soldera G, Finco N, Straface G, Giustardi A, Zanardo V.
Introduzione: Questo studio, prospettico ed osservazionale, ha analizzato le associazioni tra aumento di peso gestazionale (GWG), disturbi alimentari e sintomatologia depressiva post-partum, in donne che non hanno seguito in gravidanza una tradizionale dieta mediterranea (DMED). Queste donne di seguito verranno definite “diversamente alimentate” (DAL).

Metodi: Sono state intervistate 1368 madri, con gravidanza a termine e fisiologica, afferenti al Policlinico Abano Terme (Italia) tra il settembre 2015 ed il gennaio 2017. Queste, in seconda giornata ed in pre-dimissione, hanno accettato di compilare un questionario con domande riguardanti il peso pre e post gravidico, quindi il GWG (secondo linee guida 2009 WHO) e le abitudini alimentari. Hanno anche completato l’Eating Disorder Examination Questionnaire (EDE-Q; Fairburn & Gablin, 2008), test utilizzato per i disordini alimentari, e l’Edimburgh Postnatal Depression Scale (EPDS; Cox, 1987), test di screening per la sintomatologia depressiva del post-partum. La strutta ospedaliera si trova in una zona industrializzata del Nord-Est italiano, caratterizzata da una bassa e tardiva fertilità, ma da un alto livello culturale ed economico.

Risultati: Delle 1368 puerpere studiate, 50 (3.79%) hanno dichiarato di aver seguito in gravidanza una dieta differente dalla tradizionale dieta mediterranea. Il GWG sia delle donne DAL che delle DMED rientra nei range definiti dalla WHO 2009.

I dati ci dimostrano però come le donne DAL siano significativamente meno sovrappeso nel periodo pregravidico e di come, allo stesso modo nel post partum, i livelli di obesità gravidica siano significativamente inferiori se confrontati con le donne DMED (rispettivamente, p=0.020 e p=0.014). Le donne DAL risultano quindi più “sane” se guardate esteriormente, ma dal punto di vista psicologico i test somministrati ci indicano come il loro mondo interiore sia molto più fragili rispetto alle altre donne. Il test EDE-Q infatti ci mostra come sia i valori globali (0.52 ±0.673 DA vs 0.45±0.58 DM) che i valori dell’analisi fattoriale, siano più alti nel gruppo delle donne DAL (rispettivamente, Restrizioni Alimentari: 0.68 ±0.95 vs 0.29 ±0.72, p=0.04; Preoccupazioni Alimentari: 0.29 ±0.72 vs 0.28 ±0.56, p=0.88; Preoccupazioni sul fisico: 0.65 ±0.72 0.61 ±0.81, p=0.73; Preoccupazioni sul peso: 0.46 ±0.65 vs 0.47 ±0.69, p=0.93).
Solamente però la sottoscala delle Restrizioni alimentari, è significativa dal punto di vista statistico (p<0.05). Allo stesso modo il punteggio medio EPDS è risultato significativamente più alto nelle DAL (7.52 ±5.76 vs 6.29 ±3.29, p=0.008) e l'analisi fattoriale EPDS ha mostrato come i valori delle tre sottoscale, siano anch’essi più elevati nelle DAL e di poco vicini alla significatività (rispettivamente, Anedonia: 0.38 ±0.69 vs. 0.25 ± 0.42, p=0.06; Ansia: 1.24 ±0.78 vs 1.10 ±0.62, p=0.09; Depressione: 0.49 ±0.61 vs. 0.37 ±0.42, p=0.06). In aggiunta, la percentuale di donne con un punteggio superiore al cut-off del test EPDS è significativamente più alta nelle donne DAL (21.28% vs 7.89%, p=0.006).

Conclusioni: Nel nostro campione le “donne diversamente alimentate” hanno minor prevalenza di sovrappeso prima della gravidanza e una minor prevalenza di obesità nel post-partum. Per contro queste donne DAL hanno score globali EPDS ed EDE-Q più elevati, di questo in particolare la sottoscala della Restrizione Alimentare, rispetto al gruppo di controllo DMED. Questo studio fornisce importanti informazioni sulla qualità delle implicazioni per la cura delle donne in età fertile, che decidono di seguire diete alternative alla tradizionale dieta mediterranea. E’ importante però che le scelte alimentari fatte in gravidanza non vadano a penalizzare e turbare la psiche materna. La consapevolezza delle problematiche associate alle scelte alimentari è essenziale per l'umanizzazione della cura delle gravide, per un corretto piano d'intervento individualizzato.

Introduzione

Per una donna, fin dalla pianificazione della propria gravidanza, l’alimentazione gioca un ruolo cruciale. Un regime alimentare corretto influisce, infatti, sulla fertilità e sulle primissime fasi della gestazione. Nel corso della gravidanza, l’alimentazione diventa poi uno strumento essenziale per garantire il benessere e l’outcome fetale e materno 1,2,3. Particolare attenzione è quindi riposta nelle scelte alimentari, anche con l’obiettivo suggerito dalla World Healt Organizzation (WHO), di avere un buon e adeguato incremento ponderale, proporzionato al proprio BMI pre-gravidico 4.
Pochissimi sono però i lavori fino ad ora condotti per approfondire l’assetto psicologico correlato alle scelte alimentari materne fatte in gravidanza.
Giliberti L, Volpe F, Maione R, Soldera G, Finco N, Straface G, Giustardi A, Zanardo V.
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