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Musicoterapia attiva per la gravidanza e l’infanzia
Tuttavia eviterei di appoggiare cuffie, cuffiette e cintura musicale sul pancione.
È bene che il pancione sia sfiorato e accarezzato dalla mamma dolcemente con l’idea di riuscire a creare un contatto diretto con il feto.
Inoltre è da ricordare che il suono e il canto più gradito dal feto è quello della mamma. A mio avviso l’ascolto musicale deve essere libero, e non effettuato attraverso cuffie e/o cintura musicale.
Io sostengo che le cinture musicali non permettono alla gestante di controllare direttamente l’intensità sonora e le eventuali anomalie elettroniche. È la mamma che attraverso la sua indole musicale fa percepire al feto le diverse sensazioni uditive prodotte dalle sonorità e dalle vibrazioni sonore. Indole musicale che si è formata fin dall’infanzia avendo vissuto, sperimentato ed immagazzinato espressioni musicali e diversi modelli sonori, associati a particolari entità definite (una sensazione, un significato, una circostanza o, più in generale, un concetto).
Quello che consiglio è di ascoltare la musica per mezzo di un buon impianto di alta fedeltà, o Hi-fi professionale o semiprofessionale con ottime cuffie in dotazione.
Le cuffie economiche, gli auricolari economici, le cuffiette dei cellulari, dei iPod, le casse del computer, le casse di un normale televisore e la cintura musicale non possono competere con la qualità sonora prodotta da un impianto ad alta fedeltà o Hi-fi professionale.
Per quanto riguarda invece le casse sonore del computer e della TV consiglio di disattivarle e collegare l’uscita audio del computer e/o della TV all’impianto ad alta fedeltà o Hi–fi professionale.
L’insieme musicale e l’intensità sonora, non deve superiore i 50-60 dB.
LA MUSICA E IL BAMBINO

Oltre al periodo della gravidanza il percorso musicale esercita un ruolo molto importante nel bambino, sviluppandone le diverse facoltà, e precisamente: l'affettività, per quel che riguarda la melodia musicale; la sensorialità per quanto riguarda il ritmo, il suono e la melodia; l'intelligenza, per tutto ciò che è armonia e presa di coscienza del linguaggio musicale. Per sensibilizzare il bambino all'arte musicale è bene, dopo la nascita, favorire un ambiente tranquillo, evitando, ad esempio, di tenere a volume elevato apparecchi radiotelevisivi, stereofonici ecc...; questo perché, fin dalle prime settimane, il bambino reagisce negativamente a suoni acuti e rumori forti e improvvisi: essi possono provocare agitazione, inquietudine e malessere.
Al secondo-terzo mese di vita l'ascolto di un sottofondo musicale dolce, che non turbi il sonno, offre al bambino la possibilità di iniziare a formare il gusto per la musica. La scoperta del primo elemento formante la musica -il ritmo-, avviene molto presto; infatti, dopo il sesto-settimo mese di vita, il bambino già riesce a seguire l'andamento musicale di un canto eseguito dalla voce materna, muovendosi ritmicamente e, dopo il diciottesimo-ventesimo mese, può iniziare a balbettare le prime melodie musicali.
A due-tre anni, molti bambini sanno riprodurre parti o intere canzoncine, riconoscono diverse melodie, provano gli strumenti musicali, riescono a saltare, danzare, camminare, correre a tempo di musica. A tre-quattro anni è bene che la mamma inizi ad applicare il percorso/corso della “Musica per l’infanzia – gioco e suono” e mettere a disposizioni quanto appreso ed imparato durante la musicoterapia attiva durante la gravidanza.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 25, Numero 3, anno 2022
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