Alimentazione esclusiva di neonati prematuri con latte materno
e donazione alla Banca del Latte Umano Donato (BLUD).
A. Quitadamo
Abbreviazioni
BLUD (Banca Del Latte Umano Donato), TIN (Terapia Intensiva Neonatale), EG (Età Gestazionale), PN (Peso Alla Nascita), VLBW (neonati di peso alla nascita <1500 grammi), ELBW (neonati di peso alla nascita <1000 grammi), NEC (enterocolite necrotizzante), CLD (Chronic Lung Disease), LM (latte materno), LD (latte donato), HM (human milk), CSS (Casa Sollievo della Sofferenza).
Abstract
La nutrizione del neonato pretermine è una delle principali sfide per i neonatologi. Il latte materno è ormai ampiamente riconosciuto come l’alimento di scelta per i notevoli vantaggi che esso offre grazie agli innumerevoli fattori bioattivi di cui dispone, in grado di conferire protezione nei confronti di importanti patologie come la NEC, difesa dalle infezioni e miglioramento della tolleranza alimentare. Quando non è disponibile il latte della propria madre l’alternativa migliore è rappresentata dal latte di banca. Ci siamo chiesti quale fosse la disponibilità di latte donato da parte di madri di neonati prematuri in grado, quindi, non solo di alimentare il proprio figlio ma anche di fornire latte alla BLUD. Mancano i dati in merito a questo quesito. Lo scopo dello studio è la valutazione del contributo alla donazione del latte alla BLUD di CSS da parte delle donne che hanno partorito neonati prematuri di EG <35 sett. in termini sia quantitativi che qualitativi con l’analisi di composizione confrontata con il latte donato a termine. I risultati sono interessanti con un totale di 252 litri raccolti in 5 anni e mezzo, corrispondenti al 12,5% dell’intera donazione e il 40% proviene delle donne che hanno partorito ad un’epoca <25 sett. e il 35% da madri di prematuri di PN < 500 grammi. I dati di composizione concordano in parte con quelli della letteratura.
In conclusione, la consapevolezza della possibilità di ottenere una produzione di latte materno congrua e idonea da donne che hanno partorito ad età gestazionali molto basse diventa un importante punto di partenza per l'attivazione in maniera standardizzata di tutte le strategie di promozione e sostegno dell'allattamento in TIN che si sono dimostrate efficaci..
Premessa
Il riscontro nell’ultimo anno di un significativo e particolare contributo alla
BLUD da parte delle madri di neonati prematuri, ci ha incuriosito proprio sulla
possibilità che questo tipo di neomamme potessero alimentare i figli ricoverati
in TIN esclusivamente con il proprio latte e riuscire contestualmente a donare
lo stesso alla BLUD.
Un dato interessante considerando che i numeri a disposizione non sono affatto soddisfacenti in termini di disponibilità di latte materno per i neonati prematuri e la riuscita di una completa alimentazione con il latte della propria mamma. Volevamo confrontare la nostra esperienza di BLUD con quella di altre in merito a tale quesito. Ebbene non abbiamo trovato alcun riferimento bibliografico sul tema specifico delle donazioni di questo speciale tipo di latte, pur utilizzando svariate parole chiave anche in combinazione, e scarsi sono i lavori16,17 in grado di fornire indicazioni mirate circa la produzione di latte dopo un parto prematuro anche in termini di incidenza, quantità, composizione. Pertanto ci è sembrato interessante e, ci auguriamo utile, descrivere quanto osservato nell’attività della nostra BLUD su questo precipuo e, a nostro avviso, importante, aspetto nell’ambito del più cogente tema dell’alimentazione del neonato pretermine, esso sì, oggetto di particolare carteggio in letteratura. La presente testimonianza vuole essere, peraltro, un dato in più sulla possibilità di alimentare il neonato prematuro con il latte della propria mamma, nella consapevolezza che questa preziosa opportunità vada implementata in un più generale impegno di promozione, protezione e supporto dell’allattamento materno, partendo dalla trattazione di quelle che sono le potenzialità e le caratteristiche del latte materno pretermine e le possibili strategie per migliorarne l’impiego.
Introduzione
La maggior parte degli studi epidemiologici sull’allattamento materno riguarda neonati sani a termine. Molto poco, invece, si conosce circa l’incidenza della pratica dell’alimentazione materna nei neonati prematuri18,19. I dati VON su 682 NICU del 2007 riferiscono un’incidenza del 45% di alimentazione con latte materno alla dimissione mentre i dati del Network italiano dello stesso anno ne riportano una del 56%. In uno studio multicentrico20 che ha valutato l’”anybreastmilk”
alla dimissione su una popolazione di 594 VLBW, il 30,5% veniva alimentato
esclusivamente con LM, il 23% in maniera complementare e il 45,5% solo con
formula. Peraltro si evidenzia un’ampia variabilità tra i diversi centri. La
stessa che si ritrova in un lavoro nordamericano10 con stime del tasso di
incidenza di allattamento materno dei neonati prematuri o di basso peso che
vanno dal 48% al 73%. In questo studio epidemiologico relativo ad un campione di
151 neonati di età gestazionale <34 settimane ammessi nella NICU di un centro
regionale, si segnala comunque un incremento negli
A. Quitadamo
Rivista Italiana online "La Care" Vol 7 No 1 anno 2017- pagina 18
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