Situazioni che si sono presentate per mancanza di informazioni e supporto di professionisti aggiornati. Ma queste nonostante abbastanza frequenti non sono state considerate come cause di abbandono dell’allattamento, che invece risultano essere:
• per il 97% indicazioni non EBM fornite dai professionisti come pediatri, ginecologi, ostetrici…;
• per l’86% consigli provenienti da familiari ed amici basati su vecchie credenze;
• per il 71% mancanza di supporto ostetrico in puerperio;
• per il 71% pressione psicologica da parte di tutta la società;
• solo per il 7% patologie a carico della madre o del neonato.
Da questo si evince ancora una volta come il fattore ambiente è molto influente sull’allattamento. Il condizionamento sociale e il mancato aggiornamento sono armi pericolose che non permettono lo sviluppo attraverso il ritorno alla natura, ma ci carcerano nella pratica senza basarsi sulle EBM. Inoltre ci fanno percepire l’allattamento e ciò che ne riguarda in maniera settoriale senza osservazione olistica, ci fa perdere, insomma, la visione di insieme dei vari aspetti, componenti e benefici dovuti all’allattamento. Principalmente si dovrebbe lavorare sul potenziamento delle caratteristiche intrinseche di ogni donna (empowerment) e lasciarle libere di esprimere la propria maternità, ciò che oggi è molto vincolato dal sistema, ormai creato e consolidato. Quindi allattare oggi è facile? No, ma potrebbe esserlo se si eliminano le interferenze, riscoprendo la natura che abita nel profondo di tutti noi, e con il giusto supporto!
Per capire meglio quello che le mamme pensano ho voluto riportare alcune loro dichiarazioni:
Troppe persone si intromettono in una sfera privatissima come l'allattamento dando consigli errati, non richiesti e frutto di pregiudizi. Per fortuna io mi ero documentata sia durante il corso pre-parto
che in modo individuale, per cui non ho mai dato retta a questi “preziosi
consigli” ed allatto felicemente, serenamente e amorevolmente da 12 mesi e tanta
voglia di continuare.
Io ho rischiato di smettere ancora prima di tornare a casa per la totale
mancanza di assistenza in ospedale, poi ho dovuto resistere anche ai parenti e
alla società, ma per fortuna la mia bimba ha 5 mesi e conosce solo il mio latte.
Non curante di tutto e tutti, dopo un periodo bruttissimo in cui mi facevo
condizionare, ho "scoperto" che sono un animale e quindi niente orologio o
regole. Ho deciso di non ascoltare più nessuno tranne il mio bimbo.
Mi veniva detto da familiari ed amici che siccome si attaccava spesso era sicuro
che avessi poco latte, poi giunsero anche le critiche del tipo: “perché lo tieni
sempre in braccio a ciucciare” e chi ti dice di non allattare a richiesta del
neonato e di farlo piangere... Tutto ciò, insieme al mancato supporto
professionale, mi ha fatto sentire inadeguata e inutile al punto che non riuscì
più ad allattare mio figlio. In futuro se avrò un altro bimbo non ripeterò
l’errore di avere accanto a me persone che non mi sostengono.
All’inizio mi sono sentita sola, in confusione e non capita, senza neanche
supporto da parte della pediatra che dovrebbe essere il medico più vicino ai
problemi ed alle esigenze del neonato.
All'inizio avevo “poco latte”, così dicevano, ed il pediatra non aveva esitato a consigliarmi l'aggiunta praticamente da subito! Mi sono intestardita ed alla fine ce l'ho fatta!!!! Se una Mamma vuole...fa! Da soli abbiamo scalato pian piano l'aggiunta fino ad eliminarla completamente quando aveva un mese e mezzo. Solo dopo sono venuta a conoscenza di alcuni gruppi pro-allattamento e delle consulenti. Ora il mio bimbo ha tre anni e allatto ancora. Se me lo avessero detto allora non ci avrei creduto. Io che pregavo di riuscire ad allattare almeno per 20 giorni...
Sopra l'anno è inutile allattare, lasciamolo fare alle africane! Mi disse il pediatra – Quando l’ignoranza dilaga si possono fare molti danni, soprattutto se riguarda noi neomamme suscettibili che ci affidiamo agli operatori credendoli supereroi. Dunque decisi di girare mail del tavolo tecnico del ministero della salute al mio, ormai, ex-pediatra.