IN ALLATTAMENTO IL SOSTEGNO FA LA DIFFERENZA, NON LA FORTUNA!
A. Cortese
Le mamme hanno bisogno di un supporto concreto, di chi possa fare veder loro come si effettua un massaggio che aiuti a drenare il seno, di come si faccia una spremitura manuale. Al telefono non è facile aiutarle e un video su youtube non si può certo definire sostegno. Non solo c’è penuria di diverse figure competenti, ma si sente pure la mancanza di centri dove si svolgono gruppi di supporto all'allattamento al seno con professionisti, gratuiti, almeno due volte a settimana. Serve, insomma, chi le aiuti concretamente a correggere l'attacco, se è scorretto e le dia supporto senza critiche. E serve anche la disponibilità delle mamme ad attingere alla risorse che ci sono sul territorio. A quelle giuste però, onde evitare l’incontro di professionisti inesperti e non aggiornati che non danno la giusta importanza all'allattamento al seno.
L'allattamento ancora oggi non è visto come un bene prezioso e da tutelare, ma è considerato un tentativo, qualcosa da provare e se funziona, bene, altrimenti possono sempre dire di averci provato. Purtroppo, però, la maggior parte degli allattamenti interrotti lascia una ferita sempre aperta, che non è facile da elaborare. Bisogna lavorare tanto e su TUTTI i fronti!
Oggi, come volevasi dimostrare, siamo immersi in un modo in cui l’allattamento non assume l’importanza che merita ed è proprio questa la principale difficoltà che incontrano le madri soprattutto al rientro a casa. Molti declamano di essere a favore dell’allattamento solo a parole, ma senza nessun operato e senza nessun sostegno per le madri, che alle prime difficoltà riscontrate non ricevono supporto, ma critiche e consigli inappropriati come:
- non allattare a richiesta e allatta 10 min da un seno e 10 min dall’altro, ignorando il fatto che la mammella calibra la sua produzione in base alle necessità e alle richieste del neonato, inoltre il latte materno all’interno della stessa poppata cambia le sue caratteristiche, passando da un
primo latte più dissetante e ricco di zuccheri che appare bianco/trasparente a un secondo latte maturo più corposo con aumento dei lipidi e proteine di colore bianco/opaco. E quindi è il neonato a decidere, in base alle sue esigenze, quanto dura la poppata in modo da assumere il primo latte o entrambi.
- non allattare se si ha la febbre
- non allattare se si fuma, non sapendo che invece in questi casi è sempre meglio allattare, in quanto si sviluppano fattori immunitari difensivi contro il fumo che proteggono il neonato, che entra quotidianamente lo stesso in contatto con la madre fumatrice e assorbirà ugualmente le sostanze nocive in maniera passiva e/o di terza mano, ma almeno allattandolo è più protetto.
- non allattare se dalla ragade esce sangue come se fosse veleno e come se lo stesso latte non si formasse dal sangue,
- utilizza il paracapezzolo se hai la ragade come se quest’ultima non fosse un problema di attacco,
- non allattare se si mangia il minestrone, come se il cibo assunto dalla madre andasse a mescolarsi con il latte materno.
- lasciare piangere i propri bambini altrimenti si ABITUANO ad essere presi in braccio ecc,
quando sono riconosciuti i benefici della genitorialità ad alto contatto, non solo in merito di allattamento.
Qua l’unica ad essere ABITUATA a non professare secondo evidenze è tutta la società compresi molti professionisti! I quali, presi da calcoli in percentili di crescita, senza valutare il resto come: l’aspetto del bambino, i pannolini cambiati, la fisicità dei genitori ecc, spesso consigliano rimedi impropri come aggiunte di formula artificiale o la sospensione dell’allattamento, non rispettando i tempi di crescita di quel neonato né i tempi di calibrazione del seno, ossia il tempo necessario affinché il seno produca la quantità di latte richiesta dal bambino. Come se quel bambino dovesse andare all’ingrasso e crescer in fretta, facendo: aumentare le ansie ai genitori e credere alle madri che nel proprio latte ci sia qualcosa che non va, aumentando il loro grado di inadeguatezza e segnando la loro esperienza di madri negativamente. Proprio per queste giovani madri si riservano parole che non riempiono le pance, soprattutto quelle dei neonati. Le parole restano parole e volano al vento. Ma i dati OMS sulle proprietà del latte materno, come alimento specie-specifico, che dovrebbe essere mantenuto come esclusivo per almeno i primi 6 mesi e complementare sino all’anno di età e oltre fin quando madre e bambino lo vogliono, e sui suoi benefici restano scritti! Occorrono fatti, che presto o tardi si vedranno.
Dopo queste osservazioni viene sempre più voglia di spendersi per la ricerca e l’aggiornamento per puntare al miglioramento non solo di se stessi, non solo delle madri con i loro piccoli, ma anche e soprattutto del mondo.
Un mondo in cui l’allattamento sarà norma biologica per tutti gli umani.
Un mondo in cui tutti siamo più forti in ogni campo, poiché come dicevano i latini: “fortis fortuna adiuvat!” Anche se in vero la fortuna aiuta più i saggi, i preparati, i consapevoli e gli informati! “Ad maiora semper!”
A. Cortese
Rivista Italiana online "La Care" Vol 7 No 1 anno 2017- pagina 32
- Avanti »