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Il taglio cesareo elettivo è un fattore di rischio di depressione, ansia e anedonia nel post-partum
L. Giliberti, G. Soldera, F. Volpe, G. Straface, V. Zanardo

Background

Il parto cesareo è un fattore di rischio di depressione post-partum (DPP). Tuttavia, gli studi disponibili non hanno differenziato il taglio cesareo elettivo (C E) da quello urgente (C U) ed inoltre i risultati sono discordanti perché influenzati dal puerperio, periodo particolarmente delicato dal punto di vista emotivo per la neomamma, nel quale possono emergere problematiche psicologiche latenti, come la paura di trasformazioni fisiche, il cambiamento di ruolo e l’acquisizione di uno nuovo status genitoriale.

Obiettivo

Abbiamo voluto testare, mediante l’Edimburgh Postnatal Depression Scale (EPDS), l’anedonia, l’ansia e la depressione dopo parto vaginale e cesareo.

Metodo

L’EPDS, consta di 10 domande: le prime due descrivono la sottoscala Anedonia, dalla terza alla sesta la sottoscala dell’Ansia e dalla settimana alla decina la sottoscala della Depressione. Il test è stato somministrato in seconda giornata, ad un campione di 959 donne con buona padronanza della lingua italiana, che hanno partorito un bimbo sano, a termine, in regime di roooming-in, presso il Policlinico di Abano Terme.

Risultati

Le donne che hanno partorito con parto cesareo, hanno ottenuto un punteggio EPDS più alto rispetto alle donne che hanno partorito con parto vaginale (6,93 ± 4,80 vs 6,05 ± 4,20, p <0.01) e più frequentemente hanno riportato un punteggio ≥9 (25% vs 6%, p <0.01). Tuttavia la differenza risulta statisticamente significativa solo nel C E, dove le puerpere hanno ottenuto un punteggio complessivo EPDS più alto e più frequentemente uno score ≥9 (25% vs 39%, p <0,001). Inoltre, l’analisi fattoriale del test, ci ha indicato che le sottoscale di Anedonia, Ansia e Depressione sono significativamente più elevate nelle donne che hanno partorito con taglio cesareo (C) rispetto alle donne che hanno avuto un parto vaginale (V) (anedonia: 0,32 ± 0,59 vs 0,19 ± 0,48, p <0,003; ansia: 0,07 + 0,88 vs 1,16 + 0,93, p <0.02; depressione: 0,53 + 0,72 vs 0,37 + 0,65, p <0,007), ma allo stesso modo, solo le donne che hanno avuto un C E presentano punteggi più alti e statisticamente significativi:

anedonia (0.19 ± 0.48 vs 0.31 + 0.64, p <0.001), ansia (1,17 ± 0,93 vs 1,07 ± 0,88, p <0,06), e la depressione (0,37 ± 0,65 vs 0,45 ± 0,68, p <0.004). Nondimeno la sottoscala dell’Anedonia risulta significativamente più alta anche nelle donne che hanno avuto un C U (0,19 ± 0,48 vs 0,30 + 0,68, p <0,002).

Conclusioni

In questo studio, il taglio cesareo elettivo risulta fattore di rischio di depressione, ansia e anedonia. L’uso delle sottoscale EPDS risulta uno strumento valido per focalizzare come l’uso delle sottoscale EPDS possa essere uno strumento valido per comprendere meglio lo spettro di problematiche psicologiche tipiche del puerperio, in relazione alle differenti tipologie di parto

Introduzione

Le donne durante la gravidanza, così come il travaglio ed il puerperio, subiscono delle importanti trasformazioni a livello fisico e psichico [1] che le rendono più fragili e vulnerabili riguardo allo sviluppo di sintomatologie psicologiche. Un’espressione frequente di questi disagi è la depressione post-partum (DPP), distinta dalle altre forme depressive nel 1994 dall’American Psychiatric Association nella IV edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), per la prima volta ponendo una particolare attenzione al momento dell’insorgenza della sintomatologia, ovvero nell’immediato periodo successivo al parto.

La DPP è considerata nelle società moderne, una problematica rilevante per la salute delle mamme. La prevalenza di DPP varia dal 7,6% al 39% in differenti aree del mondo e varia a seconda della popolazione studiata e dagli strumenti di screening utilizzati [2]. La DPP ha un’insorgenza di solito nelle prime settimane successive al parto (principalmente intorno alla sesta) e può arrivare a persistere per lunghi periodi, arrivando anche all’intero primo anno di vita del bambino [3]. Solitamente è anticipata, tra gli altri, da sintomi come ansia, stanchezza, agitazione, disturbi del sonno, voglia e/o bisogno di piangere, perdita dell’appetito [4]. Tuttavia differenti studi e molti autori hanno sottolineato quanto sia importante distinguere la DPP dall’ansia post-partum [5,6,7]. E’ ampiamente dimostrato come l’ansia e la depressione vadano spesso a coesistere in una situazione di disagio [8]

L. Giliberti, G. Soldera, F. Volpe, G. Straface, V. Zanardo
Rivista Italiana online "La Care" Vol 10 No 4 anno 2017- pagina 25 - Avanti »