Il taglio cesareo: un altro modo di nascere
M. Stablum, A. Giustardi
Dott.ssa Monika Stablum infermiera pediatrica presso AICIP Bolzano, consulente prenatale e neonatale, consulente del Pronto soccorso emozionale, consulente professionale per l'allattamento materno, Presidente di AICIP Bolzano, istruttore di rianimazione, Docente a più di 100 corsi su tutto il territorio nazionale.
Dott. Arturo Giustardi medico neonatologo presso ospedale di Merano, consulente professionale allattamento al seno, Istruttore di Rianimazione neonatale, Docente e relatore a più di 200 corsi e congressi su tutto il territorio Nazionale, Presidente dell' Associazione Italiana Per la Care In Perinatologia
Abstract
Anche il taglio cesareo è una porta per entrare nel mondo, per cui dovrebbe essere affrontato con rispetto fornendo ai genitori le condizioni simili ad un parto spontaneo (senza entrare nelle cause dell'alta percentuale di tagli cesarei nel nostro Paese).
Il taglio cesareo come lo vivono la mamma e il bambino , e proporre un modo di verso, che non deve essere vissuto come un trauma , dalla parte del bambino e dalla parte della mamma ed del papà. Ogni donna, che ha partorito un bambino tramite taglio cesareo, percepisce che le manca qualcosa e nello stesso momento sa che ha vissuto un momento travolgente .La donna non ha nessun espressione e linguaggio del suo vissuto. Neanche la società ha trovato un modo o una tradizione come affrontare il vissuto del taglio cesareo, forse perchè in breve tempo sono aumentati i tagli cesarei.
"Per il parto cesareo non esiste un successo, nè un fallimento, esiste solo una donna che dà
la luce un bambino" da Sheila Kietzinger.
Molti ricercatori in ambito prenatale e terapisti neonatali considerano traumatica la nascita con il cesareo sia da un punto di vista fisico e sia psicologico.
Nel 1981 Verny (The secret life of the unborn child) considerò il cesareo un'assenza fisica e psicologica di stimoli, un nulla per il neonato che si trova improvvisamente nato senza aver avuto attraverso l'esperienza del travaglio il filtro per affrontare gli stimoli successivi alla nascita.
Lasciare il papà presente
Aiutare la mamma a stare in contatto con il bambino, parlare al bambino, spiegargli cosa fanno i medici, del perchè lo prendono velocemente, che sentirà freddo, che sarà abbagliato da una luce forte, che sarà asciugato e poi messo sul petto della mamma(oppure che sarà portato via e poi tornerà da lei); dove troverà il suo posto, sicuro. Il bonding dopo il taglio cesareo, può aiutare il bambino ad adattarsi meglio alla vita extrauterina e favorire il rilascio di ossitocina, l'ormone dell'amore e dell'attaccamento. Se la mamma non lo può fare , utilizziamo il papà come risorsa e lasciamo fare il bonding al papà, anche per migliorare l'attaccamento tra papà e bambino. Molte evidenze scientifiche hanno evidenziato che i bambini smettono di piangere prima, si rilassano e si addormentano sul petto del papà, se li confrontiamo con quelli tenuti in termo culla. Dopo sarà il papà a portare il bambino alla mamma.
Come è possibile accogliere il neonato con il minore stress e il minore trauma possibili affinchè non vi siano danni fisici o psicologici durante il parto?
Ruolo dei medici e del personale paramedico
"Con la nostra crescente conoscenza della coscienza del nascituro, abbiamo oggi un'opportunità e una responsabilità senza precedenti di migliorare il nostro modo di fornire cure prenatali e sostenere le donne e le loro famiglie alla nascita. Per incrementare il benessere fisico, emotivo e spirituale del parto, dobbiamo migliorare i nostri atteggiamenti e l'arte delle nostre attenzioni, così come adattare al meglio le nostre capacità tecniche e intuitive."
Cosa percepisce il bambino nel taglio cesareo di emergenza.
Nel taglio cesareo di emergenza il bambino ha fatto una parte del travaglio, e
improvvisamente per motivi clinici viene fatto un taglio cesareo di emergenza,
c'è poco tempo per preparare i genitori. Fare in modo che la mamma e il papà
riesce stare in contatto con il bambino, di spiegare cosa succede se è possibile
o anche solo il papà o l'operatore dobbiamo lavorare in equipe per ridurre le
ansie e paure dei genitori e bambino.
M. Stablum, A. Giustardi
Rivista Italiana online "La Care" Vol 10 No 4 anno 2017- pagina 4
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