Neonato prematuro:
kangaroo care e importanza dell’allattamento al seno
INTRODUZIONE
Negli ultimi anni la nostra UO di TIN e Patologia Neonatale è rapidamente cresciuta verso
l’obiettivo di favorire la genitorialità in tutti i suoi aspetti.
Da un aumento progressivo dell’accudimento del bambino da parte dei genitori, alla
possibilità di effettuare marsupio per mamma e papà anche in neonati più critici e di
sempre minore età gestazionale, ad incontri specifici per i genitori con pediatra, infermiere,
psicologa e TPNEE, a laboratori espressivi settimanali (di presa di contatto del genitore
con i suoi sentimenti più dolorosi e difficili allo scopo di gestirli e contenerli, ad un aumento
totale della care del piccolo in tutti i suoi aspetti), all’home visiting successivo alla
dimissione, si è cercato di creare sempre maggiori occasioni di crescita sia per i genitori
sia per il personale.
Nonostante tutte queste opportunità, dalle statistiche studiate e da ciò che risulta dal
follow-up dei nostri bambini, si evidenzia ancora carente l’allattamento al seno: pochissime
le mamme che portano avanti con successo l’allattamento.
In occasione di una recentissima ristrutturazione del reparto per aumento di posti letto, che
ha cambiato totalmente l’originale struttura architettonica dei locali, il personale ha
approfittato per dare un’ulteriore spinta in avanti al sostegno della genitorialità, stavolta
con il dichiarato obiettivo finale di aumentare considerevolmente il numero di mamme che
allattano al seno.
Attualmente la nostra UOC è aperta 24 ore/24 per tutti i genitori, che hanno
libero accesso (fatta eccezione per i momenti di emergenza) ai propri figli. I
genitori vengono incentivati ad una massima presenza accanto al proprio bambino,
sostenuti e guidati nella gestione più partecipe dei bisogni primari, quali
sonno, igiene ed alimentazione. Si insegna la preparazione dei pasti per il
bambino, si incentiva la somministrazione immediata del latte materno appena
tirato, si consiglia la spremitura del latte accanto al letto del bambino, si
favorisce l’allattamento al seno
come primaria fonte di alimentazione più che con una quantità da raggiungere volta per volta, con l’adeguamento delle integrazioni in base alle
necessità per raggiungere la quantità giornaliera di latte previsto per il bambino.
Il reparto è stato dotato di tiralatte, sterilizzatori e scaldabiberon in quantità
notevolmente superiore al passato proprio per favorire una gestione Autonoma dei pasti.
Per quanto riguarda i bambini in culla termica, più o meno sostenuti dal personale in base
al grado di criticità, vengono messi in braccio alla mamma ogni volta che il genitore è
presente e si tenta l’allattamento ogni qualvolta possibile.
La marsupio viene favorita in ogni momento, purché sia rispettata la reazione allo stress
del bambino, tenendo il piccolo non meno di un’ora e mezzo. Si rimane sempre a
disposizione per consigli ed aiuto all’allattamento stimolando domande e curiosità da parte
della mamma.
MATERIALE E METODO
Sono stati analizzati i dati sull'allattamento di 73 madri di 93 neonati pretermine di E.G.
inferiore o uguale 34 settimane (con 18 coppie di gemelli e 2 trigemellari) ricoverati nella
TIN dell'Ospedale Fatebenefratelli dell'Isola Tiberina e dimessi dallo stesso reparto
nell'anno 2017. Non sono state considerate le madri di quelli nati nel 2017 ma ancora
ricoverati alla data del 31 dicembre 2017.
Sono state escluse dallo studio le madri di neonati con malformazioni gravi, sindromi e
asfissia prenatale grave, patologie in grado di compromettere l'allattamento al seno, e di
quelli con patologie richiedenti interventi chirurgici o cure specialistiche e pertanto trasferiti
in altri Centri.
Per le madri oggetti dello studio è stata analizzata la quantità di latte materno nei primi 10
giorni dal parto e alla dimissione dei figli e il tasso di allattamento al seno, anche se
parziale, cioé se questi non riuscivano ancora ad assumere dal seno tutta la quantità loro
necessaria.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 11, Numero 1-2, anno 2018
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