Neonato prematuro:
kangaroo care e importanza dell’allattamento al seno
Risultati
Delle 73 madri dei 93 neonati, 6 non avevano produzione di latte materno nei primi 19
giorni dal parto. Alla dimissione dei neonati delle 67 madri:
• 37 avevano latte che copriva del tutto il fabbisogno del figlio/i per oltre l'80% (56,06%) e
il 51,38% sul totale delle 72 madri;
• 13 avevano latte che copriva il fabbisogno del figlio/i per 40-60% (pari al 19,69%) e al
18,05% sul totale delle madri;
• 9 avevano latte in quantità inferiore al 40% del fabbisogno (pari al 13,63%), e al 12,5%
sul totale;
• 8 non avevano più produzione di latte materno, che sommate alle 6 che non l'avevano
inizialmente, porta al 19,44 la percentuale sul totale delle 72 madri.
Delle 59 madri che alla dimissione del figlio/i hanno conservato la produzione
di latte materno, solo 31 ha provato l'allattamento al seno e solo tra quelle
che avevano una produzione superiore all' 80% del fabbisogno; delle altre,
nessuna ha tentato di allattare al seno.
CAUSE POSSIBILI
Congelamento del latte: quando la produzione di latte è abbondante nel primo periodo di
vita del neonato, la mamma ha la possibilità di congelare il latte in eccesso in apposite
bustine. Tale latte ha una validità di 3 mesi, oltre i quali è consigliato il consumo del latte
previo scongelamento graduale. Per questo motivo o per carenza di spazio in frigo, la
mamma può decidere di somministrare al bambino il latte scongelato al posto di quello
fresco. In tal modo si troverà a stimolare di meno il seno, che avrà quindi una calata di
produzione fisiologica, che può essere interpretata come una difficoltà di produzione di
latte sufficiente alle esigenze del bambino.
Effetto del tiralatte: per le mamme di neonati ricoverati in culla termica, il tiralatte
rappresenta spesso l’unico strumento per stimolare il
seno ed avviare una buona
produzione di latte. In commercio sono presenti diversi tipi di tiralatte che possono essere
comperati o noleggiati in farmacia, la nostra esperienza suggerisce di prediligere un
tiralatte elettrico rispetto a quello manuale, più stancante da usare nel lungo periodo.
Chiaramente questa stimolazione non può competere con il naturale allattamento al seno,
in quanto priva di tutte le sensazioni piacevoli ad esso associate e per la mancanza di
contatto visivo col proprio bambino che stimola il riflesso prolattina/ossitocina; diviene
quindi spesso una pratica meccanica e noiosa che le mamme all’inizio svolgono con molta
intensità, poiché spesso rappresenta la più importante “forma di maternità” (skill
genitoriale) che possono mettere in atto. Nel momento in cui le condizioni del bambino
migliorano, aumenta la possibilità di contatto e care che la mamma può esperire col
proprio figlio, facendo passare in secondo piano il processo meccanico di tiraggio del latte.
Caduta della tensione emotiva: in una degenza lunga la mamma affronta un primo periodo
di grossa tensione dovuto a vari fattori: il post-partum da taglio cesareo, le condizioni
problematiche del proprio figlio, l’ansia per l’esito della patologia del bambino, lo shock del
ricovero in TIN, il distacco forzato e spesso anticipato dal proprio bambino e altro. Tutto
ciò aumenta molto la condizione di ansia e di stress della mamma che si impegna, quanto
più possibile, nella produzione di latte in quanto, come già detto, essa è percepita come il
compito più importante che la sua genitorialità compromessa le consente di assolvere. In
un secondo periodo subentrando una maggiore tranquillità riguardo le condizioni del
bambino, avviene una diminuzione di ansia e di tutti gli ormoni ad essa correlati, che può
comportare l’arrivo di una forte sensazione di stanchezza fisica e psicologica nella
mamma, non più in grado di mantenere i precedenti ritmi di produzione di latte. A tale
stanchezza psico-emotiva può poi aggiungersi quella fisica, soprattutto in caso di
presenza a casa di altri figli da accudire, di lunghi viaggi da affrontare ogni giorno tra casa
e ospedale, di una compromissione della propria salute, qualora la gravidanza
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 11, Numero 1-2, anno 2018
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