Allattamento al seno: monitoraggio a lungo termine
Dal primo confronto, è emerso che vi sono diverse prevalenze tra i due gruppi rispetto all’alimentazione alla dimissione e a sei mesi. Infatti, avere avuto già un figlio permette di riuscire ad allattare in maniera esclusiva maggiormente rispetto a chi si ritrova alla prima esperienza. I secondi figli sono esposti 0,51 volte in più ad un allattamento esclusivo alla dimissione (p-value < 0,05), ed a 0,69 volte in più di beneficiare di un allattamento esclusivo a sei mesi, rispetto ai primi figli. Dall’altro lato l’essere alla prima esperienza espone a 2,37 volte in più al rischio di necessitare di una integrazione con latte artificiale durante la degenza ospedaliera (p-value < 0,05), così come espone a 0,31 volte in più di avere un’alimentazione solamente artificiale alla dimissione e a 1,40 volte in più di avere un’alimentazione artificiale a sei mesi (p-value < 0,05).
Mentre, la differenza tra la prevalenza dell’alimentazione complementare a sei mesi nei due gruppi non è risultata essere statisticamente significativa.
Dal secondo confronto, invece, l’unica differenza statisticamente significativa riguarda l’allattamento esclusivo a sei mesi. Le donne al terzo o più figlio allattano maggiormente rispetto alle donne al secondo figlio (Odds Ratio 1,57, p-value < 0.05).
La differenza dei valori riscontrati è da imputare più che altro dal fatto che esperienze precedenti permettono di avere maggior consapevolezza su come comportarsi, con la conseguenza di riuscire ad allattare più a lungo (25). Anche l’Istat mette in evidenza che la durata dell’allattamento si allunga per i figli successivi al primo, passando in media da 8,4 a 9 mesi (19).
- Attraverso l’analisi in base alla partecipazione ad un corso pre-parto, si è confrontato il gruppo delle donne partecipanti (49,49%), con il gruppo delle donne non partecipanti (50,51%).
In questo confronto sono risultate statisticamente significative la differenza delle due prevalenze dell’alimentazione complementare alla dimissione, e la differenza delle due prevalenze dell’allattamento esclusivo rilevate a sei mesi.
Emerge, infatti, che alla dimissione chi ha partecipato al corso pre-parto è esposto a 1,55 volte in più al rischio di dover integrare l’allattamento con latte artificiale (p-value < 0.05). Ed a sei mesi, il gruppo partecipante al corso è risultato allattare in modo esclusivo in maniera inferiore rispetto a chi non vi ha partecipato (Odds Ratio 0,76, p-value < 0.05).
L’analisi condotta a primo impatto farebbe pensare alla poca efficacia dei corsi pre-parto effettuati, però tali valori sono dovuti, soprattutto, alla diversa composizione del campione. Esso, risulta essere disomogeneo rispetto all’effettuazione del contatto pelle a pelle, alla nazionalità materna, e soprattutto al numero di figlio per donna. Nonostante il gruppo delle donne partecipanti risulti effettuare maggiormente il contatto pelle a pelle, esso è rappresentato per lo più da donne italiane e al primo figlio.
Nazionalità straniera e maggiore esperienza, in questo tipo di confronto, determinano in maggior misura un allattamento più a lungo, rispetto alla partecipazione ad un corso pre-parto.
- Si è approfondita l’analisi della partecipazione ad un corso pre-parto analizzando solamente il gruppo delle donne al primo figlio, suddividendole in partecipanti (75,26%) e non partecipanti (24,74%).
Da quest’ultimo confronto, non sono emerse differenze statisticamente significative nei confronti del tipo di alimentazione, rilevato nei due gruppi, alla dimissione e a sei mesi. Altri studi sono concordi nell’affermare la scarsa rilevanza della formazione in gravidanza sull’allattamento al seno al fine di incrementare i tassi di allattamento a lungo termine (26).
Data la scarsa differenza tra i valori rilevati nel gruppo delle partecipanti e quello delle non partecipanti anche a parità di esperienza, vi è la necessità di migliorare la modalità e il tipo di informazioni fornite durante i corsi per quel che riguarda l’allattamento. Ritenendo che i corsi pre-parto rappresentino un’occasione per le donne di ricevere adeguate informazioni, porre domande, apprendere i punti di riferimento e costruire le basi per realizzare l’allattamento al seno (2).
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 11, Numero 1-2, anno 2018
93