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Etica in pediatria: i quattro errori
Nella società occidentale, le decisioni in medicina sono sempre più delicate e difficili, e nell’area pediatrica questo è ancor più evidente. Infatti esistono dei problemi riguardanti la fragilità precipua dei minori che sollevano dubbi e contenziosi difficili e spesso irrisolvibili. Tuttavia, varie scuole hanno cercato di dare una strada per orientarsi in questi dilemmi.
Esiste una scuola consequenzialista-utilitarista, che ritiene criterio per le scelte etiche quello di massimizzare i profitti di soddisfazione per il massimo numero di persone dalle azioni intraprese. Esiste il criterio personalista, che considera il rispetto della persona nelle sue varie dimensioni come criterio ultimo dell’etica. Esiste il criterio principialista, che sostiene che l’etica deve seguire quattro principi-base: beneficienza, non-maleficienza, giustizia e autonomia. Tuttavia, questi criteri o scuole sono delle forme di compromesso o contrattualistiche, cioè fanno derivare l’eticità o meno di un’azione da un calcolo o un equilibrio tra più fattori. In realtà, tutto molto complesso, origine di discussioni o talora forzature, anche perché nello stesso ambito di una scuola si possono avere interpretazioni diverse. Per esempio nel personalismo si può considerare la dignità della persona prevalente rispetto alla vita della persona stessa o viceversa; oppure nel principialismo si può dare eccessivo peso all’autonomia, facendola coincidere con esaltazione del solipsismo, cioè delle decisioni prese in solitudine. In realtà per parlare di etica, c’è chi propone un’etica delle virtù, dove da una pratica delle virtù si pensa di far derivare quasi istintivamente o empaticamente la scelta più corretta. O chi suggerisce di basare le scelte su due criteri-base, cioè la razionalità e il realismo, ma integrati da una empatia di base, infatti la ragione significa considerare la realtà secondo la totalità dei suoi fattori, il realismo significa evitare i preconcetti, mentre l’empatia è la base di affetto e interesse verso la persona interessata, senza la quale le scelte morali son solo fredde costruzioni.

Come si vede, le scelte etiche sono complesse, e ben sappiamo che la popolazione non viene educata a valutazioni di nessun genere nel prenderle, tanto che si finisce per confondere ciò che è etico con ciò che è permesso o deciso dalla legge. Oppure per evitare di pensare che certe situazioni richiedano una valutazione morale e si finisca per decidere “all’impronta” sui dilemmi quotidiani e seguire quello che dicono i massmedia più influenti per i dilemmi teorici. Ecco che qui richiamiamo allora dei princìpi di legge dalle nuove norme della legge 129, e sottolineiamo, per praticità quattro gravi errori da non commettere in questo campo.

Legge italiana
La legge italiana 129 del 2018 regolamenta i limiti e i doveri del medico rispetto al consenso informato. Così si esprime:
Art. 3: La persona minore di eta' o incapace ha diritto alla valorizzazione delle proprie capacita' di comprensione e di decisione, nel rispetto dei diritti di cui all'articolo 1, comma 1. Deve ricevere informazioni sulle scelte relative alla propria salute in modo consono alle sue capacita' per essere messa nelle condizioni di esprimere la sua volonta'. Il consenso informato al trattamento sanitario del minore e' espresso o rifiutato dagli esercenti la responsabilita' genitoriale o dal tutore tenendo conto della volonta' della persona minore, in relazione alla sua eta' e al suo grado di maturita', e avendo come scopo la tutela della salute psicofisica e della vita del minore nel pieno rispetto della sua dignita'.

Questo significa due cose: che le disposizioni anticipate di trattamento – che sono oggetto primario di questa legge- non si applicano al minore (Art 1) , dunque i genitori o il tutore non possono dare un parere preventivo rispetto ad un arresto delle cure per un evento futuro e non in atto, dato che questo è prerogativa del maggiorenne che prevede di poter un domani non essere in grado di provvedere mentalmente a se stesso.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 12, Numero 3, anno 2018
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