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Parto indotto e rischio di depressione nel post-partum

INTRODUZIONE

L’induzione del travaglio di parto è un intervento medico messo in atto a 41 + 3 giorni di epoca gestazionale per ridurre i rischi legati all’evoluzione della gravidanza, quando questa superi il termine di gestazione.

I metodi di induzione del travaglio di parto possono essere metodi non farmacologici (scollamento delle membrane amniocoriali, amnioressi, induzione meccanica) od invece metodi farmacologici come ossitocina e prostaglandine, già da tempo utilizzate per indurre il travaglio di parto.

Molteplici sono le indicazioni all’induzione: oltre alla gravidanza protratta anche la rottura prematura delle membrane amniotiche (PROM), e patologie materne o fetali per le quali si può prevedere che l’espletamento del parto migliori la prognosi. L’indicazione all’induzione più rappresentata resta comunque la gravidanza oltre il termine.

Il travaglio indotto ha oggi raggiunto una prevalenza inattesa fino a qualche decennio fa.
In Europa la percentuale media di induzione varia tra il 15% e il 25%. Negli Stati Uniti la frequenza di induzione oscilla tra il 9 e il 19 % di tutte le nascite nei vari centri di riferimento. 1

L’induzione del parto ha un costo organizzativo e assistenziale più elevato rispetto al travaglio spontaneo, è di regola più doloroso e fonte di un vissuto più stressante per la donna, con tutte le conseguenze che questo determina sull’andamento del travaglio stesso e del parto, con una maggiore difficoltà da parte dell’equipe ostetrica e medica, ad accogliere e aiutare la donna in questo particolare percorso fisico.

Uno studio precedentemente effettuato ha messo in correlazione l’induzione elettiva del travaglio di parto oltre il termine di gravidanza con il tasso di allattamento al seno a 1 e a 3 mesi dal parto e con i valori di EPDS (Cox, 1987), STAI-Y (Spielberger, Charles D.,1983) MIBS (Spielberger,Gorsuch e Leshene,1970). E’ stato evidenziato come nelle donne indotte con prostaglandine vaginali il tasso di allattamento esclusivo al seno a 1 e a 3 mesi sia più basso rispetto a quello registrato nel gruppo di donne non indotte mentre i punteggi relativi ad EPDS, STAI-Y e MIBS siano più alti. 2

Tuttavia, ad oggi, ancora poco è stato approfondito in letteratura riguardo agli aspetti psicologici interessati e coinvolti nell’induzione di parto, ma importante per tutti i professionisti del settore sarebbe invece poter capire e conoscere la relazione esistente tra induzione del travaglio di parto e rischio di depressione post-partum.

Lo scopo dello studio presentato è stato quindi quello di indagare etrospettivamente in un gruppo di puerpere il ricordo relativo all’induzione del travaglio di partoed evidenziare le possibili correlazioni con i punteggi globali EPDS e le sue sottoscale,Anedonia, Ansia e Depressione con i dati ottenuti mediante l’intervista telefonica.

PAZIENTI E METODI

Il campione è costituito dalle donne indotte nel periodo tra il 01/09/2014 e il 16/01/2018 presso la Divisione di Medicina Perinatale del Policlinico di Abano Terme.

Il Policlinico di Abano Terme è un centro nascita di I livello, con un tasso di tagli cesarei pari a circa il 25%, di parti operativi del 7% e un tasso di induzione del travaglio di parto pari al 20-25%.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 12, Numero 3, anno 2018
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