Home sito | Copertina | Indice |            « Indietro Pagina [13] di 45 Avanti »
La percezione acustico-linguistica
Cipriani e coll. tentano inoltre di mettere in relazione lo sviluppo di diversi tipi di enunciati con la crescita della lunghezza media dell'enunciato (LME), che può essere calcolata, seguendo specifiche procedure (vedi Brown, 1976; Taeschner e Volterra, 1986) e disponendo di campioni ampi di linguaggio spontaneo (almeno 50 e preferibilmente 100 enunciati comprensibili, (vedi Miller e Chapman, 1981) sia in morfemi che in parole, dividendo il numero totale dei morfemi o delle parole per il numero totale degli enunciati prodotti.

Negli studi più recenti, si preferisce calcolare la LME in parole, inclusi gli articoli, le preposizioni, i pronomi, la copula e i verbi ausiliari (Leonard e coll., 1998; Chilosi e Cipriani, 1991; Pizzuto e Caselli, 1992; Cipriani e coll., 1993).

Analizzando la produzione spontanea di 6 bambini osservati dai 19 ai 36-39 mesi, Cipriani e coll. identificano quattro fasi principali di sviluppo.

Nella fase presintattica (19-26 mesi, LME 1,2-1,6) gli enunciati sono prevalentemente "parole singole in successione". In questa fase, una consistente proporzione (dal 20 al 40%) di enunciati sono privi di verbo. Si notano pochi enunciati semplici nucleari (frasi richiestive e imperative), generalmente privi degli argomenti e dei morfemi liberi. Sono già presenti tuttavia esempi di concordanza fra nomi e aggettivi.

Nella fase sintattica primitiva (20-29 mesi, LME 1,6-2,8) avviene una consistente diminuzione delle "parole singole in successione" (15%) , un graduale aumento degli enunciati nucleari semplici (60% alla fine della fase), e la comparsa di frasi complesse incomplete, in cui vengono spesso omessi i morfemi liberi, che tuttavia iniziano a comparire in questa fase.

Nella fase di completamento della fase nucleare (24-33 mesi, LME 1,9-30,), le "parole singole in successione" scompaiono quasi del tutto e diminuiscono significativamente gli enunciati privi di verbo; le frasi nucleari semplici, spesso complete di morfemi liberi, prevalgono sugli altri tipi di frase e sono frequentemente ampliate con espansioni. Le frasi complesse aumentano di numero e tipo (coordinate, subordinate, inserite). Fino al 20% delle frasi complesse appare in forma completa.

Nella fase di consolidamento e generalizzazione delle regole in strutture combinatorie complesse (27-28 mesi, LME 2,9-5,1) anche le frasi complesse diventano per la maggior parte complete morfologicamente; compaiono diversi connettivi interfrasali di tipo temporale e causale che vengono utilizzati abbastanza sistematicamente in frasi coordinate e subordinate. Compaiono le frasi relative.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 13, Numero 4, anno 2018
13
            « Indietro Pagina [13] di 45 Avanti »