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Ruolo dell’Ostetrica/o nella prevenzione della salute perinatale
L’azione dell’ostetrica verso la coppia madre / bambino non finisce qui, fa parte del suo compito seguire il neonato e la madre sia durante le prime ore dopo il parto, sia nei primi mesi di vita per assicurare alla donna il migliore recupero della propria fisiologia pregravidica, un allattamento ottimale senza l’insorgenza di problematiche al capezzolo o al seno.
L’evidenza che la trasmissione del microbiota materno al neonato è fondamentale per il suo sviluppo e viene favorita dall’ostetrica con ogni mezzo a sua disposizione per stimolare e mantenere l’allattamento al seno del neonato e metterlo così nelle migliori condizioni per un sano sviluppo, consentire una crescita regolare del bebè ed evitare, nei limiti del possibile l’insorgere di situazioni di depressione post - partum estreme. Sempre nel periodo post partum l’ostetrica controlla la riduzione dell’utero, gli eventuali punti di sutura al perineo, le lochiazioni, i parametri vitali e l’attività intestinale, suggerendo una equilibrata alimentazione ed idratazione funzionale al neonato che viene allattato.
Riassumendo, l’attività dell’ostetrica favorisce il concepimento, la nascita e lo sviluppo neonatale di individui nelle migliori condizioni psicofisiche possibili, che potranno svilupparsi armoniosamente.
Per la neomamma, al rientro a casa con il neonato, specie se primipara, si ritrova sola e con una serie di problemi “insormontabili” come l’allattamento al seno, il bagnetto, il ciuccio, i vestitini la scelta della carrozzina, il pianto a dirotto. Anche qui l’esperienza dell’ostetrica si rivela utile per tranquillizzare la neo mamma e consigliarla per la scelta più oculata per la salute del bebè.
Per la neomamma dopo il ritorno a casa, il ruolo dell’ostetrica prosegue con l’attenzione all’allattamento materno, all’integrità del capezzolo per prevenire ragadi, masiti e ingorghi mammari, anche suggertendo le varie posizioni del neonato per la migliore suzione. Qualora la donna avesse un sovrabbondante produzione di latte, l’ostetrica può suggerire la donazione del latte alle banche del latte che stanno diffondendosi in Italia.
E’ compito dell’ostetrica controllare il recupero del stato pregravidico dell’appartato genitale femminile. Controlla anche lo stato psicologico della puerpera. L’ostetrica/o facendo diagnosi di frenulo corto sublinguale, può suggerire di mostrarlo al pediatra per l’eventuale incisione. Molto importante il non utilizzo del succhietto per non deformare il palato del bambino ed eventualmente se non si potesse farne a meno si consiglia il succhietto a goccia. L’ostetrica controlla l’accrescimento del neonato dalla nascita ai due anni di vita, consigliando l’allattamento materno fino circa all’anno di vita con integrazioni alimentari intorno al settimo-ottavo mese per il divezzamento. L’aumento ponderale consiste di circa 500 gr, nel primo mese di vita, raddoppia il peso a cinque mesi, triplica a un anno e quadruplica a due anni. L’ostetrica offre consigli sulle modalità di vestire il neonato ed esporlo, affinché non si raffreddi sulle posizioni da fargli assumere che rispettino la fisiologia dell’età, come posizionare i seggiolini in auto, come posizionare il bambino nelle fascie di supporto perché sia vicino alla madre. Importantissimo è poi la funzione dell’ostetrica nel raccomandare alla madre il rispetto del calendario delle vaccinazioni previsto dal Ministero della Sanità, consigliando una visita dal pediatra prima di effettuare la vaccinazione. L’ostetrica dà indicazioni sulla modalità per fare iniziare a controllare gli sfinteri anale ed uretrale del bambino, di fare ascoltare al bambino della musica classica ed abituarsi a leggere le favole al bambino prima di addormentarsi alla sera.

Conclusioni

In Italia la presa in carico della gravidanza e parto a basso rischio in autonomia da parte dell’ostetrica consente a questa di realizzare l’empowerment della donna, considerata in una visione olistica della persona comprendendo anche la sua famiglia che ritorna ad essere parte dell’evento nascita, superando la medicalizzazione esasperata del parto avvenuta in Italia dagli anni sessanta ai primi anni 2000.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 13, Numero 4, anno 2018
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