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La facilitazione del bonding:
l’assistenza infermieristica come arte in età neonatale
L’infermiera pediatrica o l'ostetrica, periodicamente deve cambiare il telino al bambino in modo da evitare che si raffreddi. Inoltre, deve invitare il padre del bambino a vivere insieme alla mamma, il processo del bonding in sala parto, in modo da poter anche lui instaurare un legame di amore col proprio bambino. Oltre a ciò valuta l’indice di Apgar.

STEP 2
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l’infermiera pediatrica deve invogliare ed eventualmente aiutare la madre a costruire un rapporto intimo e materno con il neonato attraverso coccole, sguardi e sorrisi. Oltretutto in questa fase, generalmente si verifica il Brest Crawl, ossia l’attaccamento spontaneo del neonato al seno materno, poiché viene attratto dagli odori prodotti dalla ghiandola mammaria, i quali sono simili all’odore del liquido amniotico con in quale è stato a contatto per nove mesi.

STEP 3
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dopo che la prima suzione sia stata completata, l’infermiera pediatrica prende il neonato lo porta sull’isola neonatale, preferibilmente in presenza del papà in modo da proseguire con il bonding paterno. Successivamente, rileva i rilievi antropometrici (lunghezza, circonferenza cranica, peso) e prosegue con le procedure di profilassi (vitamina K e profilassi congiuntivale).

STEP 4
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Infine, viene effettuata al neonato la prima visita dal neonatologo e poi viene riportato dalla mamma per proseguire il bonding in camera attraverso il rooming-in.

LA COMPETENZA E LA PRATICA: FRUTTO DI NUTRIMENTO PER IL BONDING

Il bonding è un processo importante non solo per il neonato, ma anche per la mamma, poiché come abbiamo visto nel medesimo articolo, dà effetti benefici ad entrambi.

 

 

Figura 3: Bonding in presenza del padre

Infatti, questo legame che il neonato instaura con la mamma/caregiver gli permette di maturare il suo sviluppo relazionale con il mondo esterno, nel sociale e nell’avere la consapevolezza di sé stesso.
Lo sviluppo di questo fenomeno è molto particolare, poiché è un evento fisiologico che, per far sì che si sviluppi, è necessario che vengano messe in pratica delle attività e procedure non solo dagli operatori sanitari in sala parto/operatoria, ma anche dal genitore già a partire dal concepimento.
Queste metodiche vengono fornite da dei corsi di formazione per genitori chiamati "Corsi di Accompagnamento alla Nascita", CAN, i quali forniscono i principi fondamentali per affrontare il parto con più tranquillità e nozioni riguardo l’approccio al neonato e al prendersi cura di lui. Per gli operatori sanitari, in particolare per gli infermieri pediatrici, figure essenziali per favorire il bonding, offrono i metodi, gli strumenti per praticare il Bonding; le relative tecniche da fornire ai genitori per un eventuale recupero del legame e l’approccio da avere con i genitori.

CONCLUSIONI

In conclusione, possiamo affermare che l’approccio assistenziale infermieristico pediatrico risulta così predominante eppure evidenze scientifiche accreditate dimostrano come il modello assistenziale alla nascita che promuove e rafforza nelle donne la propria competenza, garantisce migliori esiti di salute materna e neonatale.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 14, Numero 1, anno 2019
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