Riflessioni sul concetto di "Care"
Niko Timbergen studiò i bambini autistici notando che questi bimbi non guardano mai direttamente negli occhi e ipotizzò che questo deriva dal fatto che era stato disturbato il primo sguardo tra madre e figlio.
Fedor Freybergh dice che, "se saremo in grado di garantire che ogni bambino è sia amato che desiderato fin dall’inizio, che sia trattato con rispetto e che il rispetto per la vita sia al grado più alto nella scala dei valori umani, se potremo ottimizzare gli stadi della vita prenatale e
perinatale senza frustrazione dei bisogni di base, senza influenze aggressive e psicologicamente nocive, il risultato potrebbe essere quello di una società non violenta."
Un completamento perfetto della capacità del neonato di strisciare verso la mammella è determinato dalle capacità della mamma di mantenerlo caldo durante tutto il tempo. Una madre riesce a mantenere la temperatura corporea del suo piccolo in modo migliore degli apparecchi da riscaldamento altamente tecnologici, quando suo figlio nudo ed
asciutto viene posizionato pelle a pelle sul suo petto.
Inoltre questo contatto pelle a pelle ha un effetto calmante e rassicurante sul bambino.
Per i primi 90 minuti dopo la nascita, i piccoli devono essere tenuti pelle a pelle sul petto delle loro madri, questi bambini non piangeranno quasi per niente in confronto ai piccoli che erano stati messi in culla dopo essere stati asciugati ed avvolti in coperte.
Attualizzando queste nuove osservazioni, è necessario notare che molti studi hanno rivelato che una mamma allatterà al seno con maggior successo e per più tempo, quando le si permetterà di avere un contatto precoce e iniziare l’allattamento nella prima ora e di stare nella stessa
stanza con il suo bambino.
Nel 1990, per incrementare l’allattamento al seno, in tutto il mondo, l’UNICEF ha incluso questi interventi nei 10 punti del programma “L’Iniziativa Amico del Bambino”.
L’iniziativa, inoltre comprende un programma di allattamento al seno per l’ospedale, l’assenza di poppatoi e ciucci e la chiusura dei nidi; con l’incoraggiamento dell’UNICEF più del 50% delle nascite in alcuni Paesi adesso si verificano in Maternità Ospedaliere “Amiche del Bambino”.
Come abbiamo visto, è da circa un secolo che si sta studiando l’importanza della relazione tra genitori e bambino per lo sviluppo di quest’ultimo, in particolare grazie alle osservazioni cliniche di stampo psicoanalitico (Ferenczi, 1929; Winnicott, 1958; Mahler e coll., 1975) e agli approcci più attuali dell’Infant Research (Bowlby, 1969, 1973, 1980; Main, Kaplan, Cassidy, 1985, cit. in Bowlby, 1988; Stern, 1974, 1995; Sameroff e Emde, 1989; Fivaz-Depeursinge e Corboz-Warnery, 1999;
Fonagy e Target, 2001; Imbasciati, 2004).
A partire dagli anni Ottanta alcuni studiosi hanno iniziato ad indagare, questo tipo di “investimento affettivo” che la madre ha nei confronti del proprio feto, oggi viene fatto in modo sistematico; questo investimento che già Winnicott (1958) aveva descritto nei termini di “preoccupazione materna primaria” e che ora viene denominato “attaccamento prenatale” (Cranley, 1981; Condon, 1993; Müller, 1993; Della Vedova, 2005, 2007).
Esso viene considerato una delle prime esperienze, che consente la costruzione delle prime funzioni mentali che condizionano il successivo sviluppo (Imbasciati, 1998, 2006), e l’attaccamento prenatale.
Rivista Italiana
on line "LA CARE" Volume 15, Numero 2, anno 2019
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