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Riflessioni sul concetto di "Care"

Riflessioni sul concetto di "Care"

A tutti noi è capitato più volte, durante la nostra attività lavorativa, di ricevere riconoscimenti da parte dei nostri pazienti.
Ho deciso di pubblicare questa lettera perché è particolarmente emozionante ma sopratutto in quanto mi ha indotto a riflettere ulteriormente sul concetto di "care" e quindi sulla nostra attività.

Tra i due verbi inglesi "to cure" e "to care" pur essendo foneticamente e graficamente molto simili, esiste una sostanziale differenza. Traducendo il loro significato in italiano "to cure", significa curare, mentre "to care" prendersi cura, preoccuparsi per.

Per tutti i professionisti sanitari è importante comprendere e applicare il concetto di "care", ma lo è in particolar modo per chi, come noi, si occupa della salute materna e fetale nel periodo perinatale.

La gravidanza, il parto e l'allattamento sono momenti unici ed emozionanti per ogni mamma e per ogni papà. Tanto emozionanti che lasciano un ricordo nitido ed indelebile, come testimonia la lettera di questa mamma che racconta, dopo più di 7 anni, nel dettaglio tutti gli avvenimenti ma sopratutto tutti i sentimenti che ha provato: paura, gioia, consolazione.

Rimango sempre molto amareggiato quando invece ascolto racconti di mamme che hanno vissuto "male" questi momenti, quasi sempre a causa di comportamenti indifferenti o sbagliati da parte nostra. Come tutti, ho ben presente le difficoltà che possiamo incontrare nella nostra attività che è molto impegnativa e può essere influenzata dalla qualità del centro in cui si opera. Però noi abbiamo la fortuna e la possibilità di accompagnare la triade in questo percorso e sicuramente il nostro impegno può fare la differenza.


La nostra missione è, e rimarrà sempre, divulgare e formare per l'umanizzazione delle cure.

Sappiamo che abbiamo tutti ottenuto molti miglioramenti ma c'è ancora molto cammino da fare. Riguardo a ciò, per esempio, sono rimasto sorpreso nel constatare che, visto il tasso di cesarei molto elevato, il nostro corso FAD sull'argomento abbia avuto un riscontro inferiore alle aspettative.
Io credo che non dobbiamo utilizzare l'alibi delle difficoltà oggettive, perchè tutti possiamo contribuire al miglioramento della "care" applicando, anche solo in parte, le metodologie.

"Quello che non possiamo fare è quello che non incominciamo a fare"
 
Dobbiamo essere consapevoli che, indipendente da come avviene la nascita, è importante che il neonato e i suoi genitori vengano accolti con rispetto e attenzione e noi dobbiamo dare la possibilità e lo spazio per il loro incontro amorevole.

Concludo lasciandovi alla lettura della lettera e ringraziando tutti coloro che si occupano della care delle mamme e dei bambini con amore, dedizione ed entuasiasmo.

Arturo Giustardi

Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 15, Numero 2, anno 2019
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