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Sconvolgimento emotivo dopo il parto
Visti i profondi cambiamenti che avvengono nella psiche della donna quando diventa madre e il momento critico dal punto di vista biologico e sociale in cui essi avvengono è comprensibile l’altissima prevalenza che i lievi disturbi dell’umore hanno nelle neomamme. Sfortunatamente però a volte eventi di vita stressanti , la storia riproduttiva della donna, il suo profilo genetico e le modificazioni ormonali si combinano portando il delicato equilibri biochimico cerebrale a rompersi, provocando una sorta di terremoto emotivo, come è stato descritto da Sichel and Driscoll (1999).
Così avrebbero origine i disturbi del tono dell’umore del post partum. All’interno delle problematiche del puerperio possono essere inscritti un ampio numero di disturbi, comprendente: disturbo della condotta alimentare, disturbo della relazione mamma–bambino, disturbi d’ansia, disturbo post traumatico da stress (PTSD) e altri, ma quelli piú importanti in termini di incidenza e peso sulla società sono il maternity blues, la depressione post partum e la psicosi puerperale.

MATERNITY BLUES

Il maternity blues è stato studiato ampiamente nel corso degli anni per valutarne l’incidenza nelle varie società, le cause e i fattori di rischio, la sua influenza su disturbi dell’umore più gravi e sulla vita della donna in generale. Conosciuto anche come “baby blues”, è il disturbo dell’umore piú frequente nel puerperio, ha infatti un’incidenza del 50 - 80% tra le neomamme. Ha generalmente un decorso transitorio e reversibile, generalmente si risolve senza necessità di nessun intervento, perciò non costituisce un vero e proprio disturbo del tono dell’umore, ma è considerato una fase fisiologica della vita emotiva di una donna. Le cause principali possono essere considerate la brusca caduta dei livelli di progesterone (Harris et al.1994) in associazione alla vulnerabilità dello stato emotivo della donna dopo il parto, causata dalla stanchezza, dai cambiamenti psicologici, fisici e relazionali.
Si presenta prevalentemente tra il terzo e il quinto giorno dopo il parto e tende alla risoluzione spontanea nel corso di una settimana/10 giorni.

I sintomi con cui si manifesta sono:

- Deflessione timica di grado lieve
- Sentimenti di inadeguatezza rispetto al proprio ruolo di madre
- Labilità emotiva (crisi di pianto)
- Disforia (irritabilità)
- Ansia
- Insonnia

Queste modificazioni dell’umore rientrano nella fisiologia e non necessitano di interventi specifici al di là del supporto psicologico e di un intervento psicoeducativo ma è indispensabile riconoscere le donne con maternity blues ed effettuare un controllo a distanza di un mese per valutare l’andamento dei sintomi e la loro evoluzione, poiché in queste donne è stato riscontrato rispetto alle madri non affette, un rischio di sviluppare depressione postpartum di 3.8 volte maggiore (Reck et al. 2009).

Nell’aprile del 2011 l’ACOG (American College Of Obstetricians And Gynecologists) ha redatto breve elenco di consigli diretti alle madri affette da un disturbo dell’umore di grado lieve, indicando come fondamentali per la ripresa di un’emotività serena il riposo, l’aiuto del partner, della famiglia e degli amici nella cura del bambino e nelle attività quotidiane, la cura di sé e il lasciare l’ambiente domestico qualche ora al giorno per uscire e magari confrontarsi con altre mamme, comunicare al partner o ad altre persone care i propri sentimenti ed emozioni.

La necessità di rivolgersi a un professionista si presenta nel momento in cui non si rileva un miglioramento dei sintomi entro una settimana circa o in caso di peggioramento.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 18, Numero 1, anno 2020
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