Sconvolgimento emotivo dopo il parto
PSICOSI PUERPERALE
È la più grave delle forme psicopatologiche del postpartum.
Essa si manifesta in 1
ogni 1000 parti di bambini nati vivi con un onset inaspettato e rapido.
Solitamente si
manifesta tra le 48 ore fino alle 2 settimane dopo il parto ma può verificarsi fino ai 3
mesi di vita del bambino.
I sintomi possono già essere presenti durante la
gravidanza, specialmente nelle donne che hanno in anamnesi un episodio psicotico o
un disturbo bipolare, e sono:
- Ideazione delirante
- Fenomeni allucinatori
- Irrequietezza, agitazione motoria o comportamenti bizzarri
- Timori e preoccupazioni eccessive ed irrazionali rispetto al bambino
- Fluttuazioni dell’umore con emozioni inappropriate
- Umore elevato con aumentato livello di energia sino ad un comportamentomaniacale
- Impossibilità a dormire (insonnia resistente)
- Incapacità di rispondere ai bisogni del bambino e disinteresse nei suoi
confronti.
Un caso di psicosi nel postpartum rappresenta a tutti gli effetti un’emergenza
psichiatrica, perciò le donne con tali sintomi devono essere indirizzate rapidamente
allo specialista psichiatra per l’effettuazione di una diagnosi e l’impostazione di una
cura (es.: farmaci, ricovero in ambiente protetto).
DEPRESSIONE POST PARTUM
La depressione post-partum è stata descritta come “un pericoloso malvivente
che deruba le madri del tempo prezioso che esse anno da trascorrere con i loro
bambini, tempo che hanno sognato per tutta la gravidanza” (Beck, 1999).
É un disturbo dell’umore che colpisce fino al 13% delle donne dopo il parto. Per le
sue caratteristiche è simile alla depressione che si manifesta in altri momenti
della vita, quindi si differenzia solo per il momento in cui insorge.
Nonostante il DSM IV (Diagnostic And Statistic Manual For Mental Disorder) indichi che essa si manifesta entro 4 settimane dal parto, ricercatori e clinici sono concordi nell’includere nella definizione i disturbi depressivi che si presentino entro il primo anno dopo il parto.
La sintomatologia comprende:
- umore depresso,
- astenia,
- disturbi del sonno,
- modificazioni dell’appetito e del peso,
- isolamento,
- sentimenti di colpa, di inutilità, bassa autostima
- ansia
- perdita della libido
- riduzione della concentrazione
Per porre diagnosi devono essere presenti almeno 5 di questi sintomi, quasi ogni giorno, per almeno due settimane consecutive. A differenza del “maternity blues” la depressione puerperale può protrarsi per mesi, andando ad interferire con le capacità di accudimento della neomamma, con la relazione all’interno della coppia genitoriale (Zelkowitz P, Milet TH. 2001), già sottoposta a profondo cambiamento e inficiando la creazione del legame col bambino (Logsdon et al. 2006). Inoltre è stato dimostrato da diversi studi il legame tra depressione puerperale materna e problemi nello sviluppo emotivo, psichico e sociale del bambino (Carter AS et al. 2001). Tutti questi fattori rendono la patologia depressiva un motivo di notevole preoccupazione all’interno della comunità scientifica che ha investito e continua a investire notevoli risorse per analizzarne le cause, le modalità di diagnosi, le possibilità di cura.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 18, Numero 1, anno 2020
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