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Sconvolgimento emotivo dopo il parto
Talvolta l’irritabilità e l’ostilità correlate all’umore depresso si estendono al compagno ed a eventuali altri figli; ciò si ripercuote in modo più o meno marcato sul comportamento e sullo sviluppo dei bambini, sul clima familiare e sulla tenuta della relazione di coppia. (F.Baldoni, 2005)

L’identificazione nelle donne a rischio permette di aumentare l’attenzione degli operatori alla manifestazione di sintomi ed intervenire tempestivamente nel caso si presenti il disturbo depressivo; infatti è dimostrato che il tempo che intercorre tra l’esordio della depressione e l’inizio delle cure influisce pesantemente sulla sua durata.

Purtroppo sono proprio le caratteristiche della patologia a renderne difficile l’identificazione, in quanto le mamme che ne soffrono tendono a nascondere i propri vissuti e la società incide pesantemente su questo atteggiamento, proponendo un’immagine della maternità e della figura materna irrealmente perfetta. Ciò muove nella donna un sentimento di ingiustificata vergogna che le impedisce di ammettere le proprie difficoltà e a non ricercare l’aiuto di cui avrebbe bisogno o a rifiutarlo quando le viene offerto.

Il miglior intervento terapeutico possibile secondo gli specialisti è l’approccio integrato tra psicoterapia e farmaci, col quale si raggiunge il maggior successo di guarigione dai sintomi.

Questi dati possono dare vita a una riflessione importante per gli tutti gli operatori dell’area maternità e nascita: nella mente di una donna durante i primi giorni dopo il parto si possono sviluppare delle elaborazioni dell’evento nascita inaspettate, anzi, a volte del tutto contrarie a quello che si è portati a pensare condotti dall’esperienza lavorativa e dal pensare comune, che spesso associano situazioni di fisiologia ostetrica a una minore attenzione ai vissuti psicologici.

Conclusioni

Una mamma non perfetta ma sufficientemente buona è capace di tollerare sia la fatica e la preoccupazione dell’essere madre, sia i lati più oscuri, ambivalenti del suo amore”
(Donald Winnicott).

La teoria più conosciuta di Donald Winnicott è quella della “madre sufficientemente buona” che ha un merito: quello di aver liberato le spalle delle madri dal peso della perfezione.

La madre “sufficientemente buona” è per Winnicott una donna spontanea, autentica e vera che, con ansie e preoccupazioni, stanchezza, scoraggiamenti e sensi di colpa, emerge come figura in grado di trasmettere sicurezza e amore, una madre imperfetta, sana e affettivamente presente.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 18, Numero 1, anno 2020
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