Home sito | Copertina | Indice |            « Indietro Pagina [27] di 36 Avanti »
Termoregolazione Neonatale
Il mantenimento della temperatura corporea entro certi limiti è condizione necessaria per la sopravvivenza. Alla nascita il neonato deve affrontare modificazioni fisiologiche sia dell’apparato cardiocircolatorio che di quello respiratorio ma altrettanto importante è la stabilizzazione termica. La termodispersione in sala parto è responsabile dell’ipotermia che induce aumento del metabolismo anaerobico con conseguente acidosi metabolica, ipoglicemia precoce, squilibri elettrolitici, ipossia e distress respiratorio.
Da quanto emerso in diversi studi si può provvedere alla stabilizzazione termica del neonato ponendolo direttamente sul ventre della mamma, coprendolo con un lenzuolo e favorendo, quindi, il contatto pelle a pelle.
Un neonato sano a termine dovrebbe avere una temperatura interna media di 36,5 °C, che aumenta di 0,3 °C nelle ore successive.
Si parla di IPOTERMIA LIEVE quando la temperatura corporea è compresa tra 35-36,4 °C, di IPOTERMIA MODERATA quando la temperatura corporea è compresa tra 32-34,9 °C e di IPOTERMIA GRAVE quando la temperatura corporea è inferiore a 32 °C.
Pertanto, allo scopo di poter ridurre al minimo la perdita di calore in tutti i neonati, l’OMS nel 1997 ha introdotto il concetto di Catena Calda definita come un insieme di procedure da attuare alla nascita e nelle ore successive al parto al fine di ridurre al minimo la perdita di calore.

I dieci passi della Catena Calda:

1. Mantenere la sala parto ben riscaldata (24-26°C)
2. Asciugare immediatamente il neonato dopo la nascita
3. Favorire il contatto pelle a pelle: la madre rappresenta un’ottima fonte di calore per il bambino
4. Facilitare l’allattamento al seno
5. Posticipare bagno e misure profilattiche
6. Coprire in modo adeguato il bambino
7. Tenere madre e neonato sempre insieme

8. Effettuare sempre un trasporto “caldo”
9. Se necessario, effettuare una valutazione del neonato sotto una lampada termica
10. Informare le famiglie sui rischi di ipotermia

Per tutte queste ragioni, una delle priorità dell’ostetrica che ha assistito al parto è quella di fare in modo che, almeno le prime due ore dopo la nascita, madre e figlio siano messi nelle condizioni di stare insieme in uno stretto contatto evitando procedure non necessarie.

SCOPO DELLO STUDIO

La presente ricerca ha come oggetto di studio il contatto pelle a pelle e i suoi benefici nella stabilizzazione termica del neonato. In questo quadro ci si propone in particolare di indagare come tutti questi elementi siano legati tra loro e alle pratiche assistenziali ma anche la sollecitudine con cui il personale di assistenza si occupa della diade madre-neonato.
In particolare si è voluto verificare se lo skin to skin, attuato in sala parto presso la Clinica Ostetrica della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, poteva avere qualche ripercussione sulla stabilizzazione termica del neonato.

MATERIALI E METODI

E’ stata rilevata e registrata la temperatura corporea interna di tutti i neonati dopo il contatto pelle-pelle con la mamma per un tempo, più o meno prolungato, di 30 minuti, un’ora o due ore. Il primo periodo considerato è quello dal 1° aprile al 30 aprile 2016, ed il secondo è quello dal 1° aprile al 30 aprile 2017.
Di ogni neonato sono stati inoltre registrati: peso, età gestazionale, frequenza cardiaca, saturazione, tipo di parto, ora di nascita, esecuzione o meno del bagnetto prima del bonding.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 18, Numero 1, anno 2020
27
            « Indietro Pagina [27] di 36 Avanti »