Anche i papà vogliono esserci:
Un partner molto coinvolto già dall’inizio della gravidanza contribuisce a migliorare il benessere sia del bambino sia della madre nel post partum, riducendo, anche in questo periodo i livelli di ansia e di stress percepiti dalla compagna.
Appare quindi evidente che il partner gioca un ruolo chiave nel benessere sia psicologico sia fisico della donna durante la gravidanza, fattori indispensabili per favorire outcomes migliori per il bambino in arrivo. Inoltre, per i papà, essere coinvolti nella gravidanza può essere un modo per acquisire meglio il proprio ruolo, per acquisire una maggiore consapevolezza sui
cambiamenti che stanno avvenendo e per costruire sin da subito un miglior legame con il proprio figlio. Mettere in atto politiche di maggior coinvolgimento del partner possono quindi contribuire al benessere della donna, ma anche alla costruzione di una triade madre-padre-bambino più
forte. stata sottolineata l’importanza della condivisione di emozioni, ansie e paure all’interno dei corsi di accompagnamento alla nascita. Questa condivisione non può e non deve escludere i papà, che sono soggetti, durante questo periodo, a numerose ansie e preoccupazioni legate anche al fatto che devono supportare la propria
compagna e, allo stesso tempo, devono affrontare tutti i cambiamenti legati all’acquisizione del nuovo ruolo. All’interno di questi corsi possono essere discusse diverse tematiche che possono riguardare la gravidanza, come sostenere la donna in travaglio e l’accudimento del bambino analizzate, però, da un punto di vista diverso, ovvero quello maschile, in modo da adattare al meglio i contenuti alle esigenze dei papà ( esempio corsi di accompagnamento alla nascita guidato da Dr Giustardi). Ma, cosa più importante, questi incontri possono fornire uno spunto di riflessione su qual è il ruolo oggi del padre, sull’impatto positivo che questa figura ha sullo sviluppo e la crescita del bambino e, quindi, su come affrontare al meglio la paternità.
In alcuni casi, i papà possono essere aiutati a rivalutare la propria concezione di figura paterna valutando il rapporto con il proprio padre.
Il supporto durante il travaglio è, però, un elemento importante e diversi studi ne hanno dimostrato i benefici. In una rewiev della Cochrane del 2017 sono stati analizzati 26 studi sul supporto continuo durante il travaglio, per un totale di più di 15.800 donne coinvolte.
Per i padri, assistere alla nascita del proprio bambino è un momento di crescita. Durante questa esperienza, l’uomo assume nuove capacità, come quella di prendere decisioni, di rispondere a livello empatico, di aprirsi agli altri.
Il parto è sempre stato visto come un mistero del quale solo le donne potevano occuparsi. L’uomo restava totalmente estraneo al processo e, fino a qualche decennio fa, era impensabile che il padre assistesse alla nascita del proprio bambino. Se il parto avveniva in casa l’uomo si allontanava o veniva impegnato in attività pratiche (come, ad esempio, bollire l’acqua), mentre se il parto avveniva in ospedale, il futuro papà restava seduto impaziente ore ed ore fuori la sala parto. Ad oggi, la realtà si è quasi ribaltata: sempre più padri decidono di partecipare al travaglio, come si evince dal rapporto Cedap relativo all’anno 2015 dal quale è emerso che nel 92,27% dei casi la donna ha accanto a sé al momento del parto il padre del bambino, nel 6,36% un familiare e nell’1,37% un’altra persona di fiducia.
Questo rinnovato interesse ad assistere alla nascita del proprio bambino è, senza dubbio, da ricondurre alla presa di coscienza da parte di molti uomini del proprio ruolo di padre e dei diritti che a questo vengono associati.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 19, Numero 2, anno 2020
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