Strumenti di interazione per rinforzare e ricreare il bonding tra genitore e bambino
Già in sala parto o in sala operatoria l’infermiere esegue i seguenti interventi di promozione del bonding, sempre se le condizioni di salute di mamma e bambino lo permettono (3):
1. posiziona il neonato in wrapping a viso scoperto sul petto materno, utilizzando un telo caldo e monitorandocostantemente il neonato, sostituendo il telino se necessario;
2. invita e coinvolge il padre a vivere assieme alla madre questo momento, in modo da instaurare un legame tra loro fin da subito;
3. promuove il breast crawl, incentivando lo scambio di sorrisi, voci, sguardi e coccole;
4. promuove fin dai primi istanti di vita l’allattamento (7);
5. dopo circa due ore, porta il neonato ad effettuare le profilassi, il bagnetto, il peso e le misurazioni in presenza del padre, in modo da proseguire il bonding con lui;
6. infine, il neonato viene riportato alla mamma per continuare il processo grazie al rooming-in.
Tutte queste metodiche vengono fornite ai genitori durante i corsi di accompagnamento alla nascita e se esse non potranno essere praticate, l’infermiere fornirà tutte le informazioni ai genitori per un eventuale recupero del legame (3).
In ambito sanitario negli ultimi anni si è introdotto il termine “care” il quale significa cura, attenzione, protezione, cautela, premura e responsabilità; un insieme di misure volte ad offrire in questo caso al neonato il miglior benessere possibile dal punto di vista fisico, psichico e relazionale per farlo stare bene e per ridurre il più possibile le sue sofferenze (14).
È dimostrato in letteratura come il modello assistenziale che promuove e rinforza nelle donne la propria competenza, garantisce migliori esiti in termini di salute neonatale e materna (3).
La consulenza perinatale: strumento di promozione e protezione
Per raggiungere la promozione del bonding, la famiglia nel periodo perinatale ha necessità di essere supportata dagli operatori attraverso l’accoglienza, l’osservazione, l’ascolto attivo, la comprensione e la comunicazione (4).
Tutte queste caratteristiche prevedono di relazionarsi con la triade attraverso un atteggiamento empatico e privo di giudizio, al fine di favorire un’apertura da parte della famiglia stessa e la disponibilità nel farsi aiutare (4).
I benefici della consulenza per i genitori sono quelli di renderli maggiormente preparati, consapevoli, sicuri e fiduciosi in loro stessi e nelle cure rivolte al bambino con l’obiettivo di favorire e tutelare la salute materno-fetale-neonatale (4).
In particolare, durante gli incontri di consulenza, l’operatore è tenuto ad avere lo stesso atteggiamento che vorrebbe trasmettere alle coppie, proponendogli fin da subito un contatto empatico con il bimbo (4).
CONCLUSIONI
Dall’analisi delle evidenze scientifiche emerge infatti che il bonding ha molteplici effetti positivi sulla salute e sulla crescita del bambino, in particolare: influisce positivamente sulle sue capacità relazionali, sul suo sviluppo cognitivo, sul rapporto con i genitori, sulle sue componenti emozionali e caratteriali.
Per i genitori invece, il bonding è necessario per fortificare l’empatia, la sensibilità, l’autostima, la consapevolezza e le capacità di cura nei confronti del figlio (1).
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 19, Numero 2, anno 2020
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