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Strumenti di interazione per rinforzare e ricreare il bonding tra genitore e bambino
È importante sottolineare che il massaggio va effettuato quando il bambino ha condizioni fisiche e psichiche adeguate ed è necessario che lui stesso sia pronto per questa esperienza ed eventualmente va terminato qualora il bambino sia agitato o incominci a piangere (14); inoltreva praticato solo una volta al giorno in una stanza riscaldata (16). Il massaggio agisce sia sulla pelle che negli strati più profondi del tessuto muscolare ed è molto adatto per i neonati e i bambini, in particolare per quelli nati prematuri o da parto distocico e per i neonati che non vengono allattati (16). La procedura del massaggio dura circa 5 minuti per i neonati e circa 20-30 minuti per i bambini (16) e prevede i seguenti passaggi: avvicinare lentamente le mani calde e lavate al neonato nudo con il pannolino, massaggiare tutte le parti del corpo partendo dalla testa, per poi procedere con il collo, le spalle, le braccia, le mani fino alle dita; poi il tronco, il bacino, le gambe fino alle dita dei piedi (14). Successivamente si gira il bambino in posizione prona e si ripete il massaggio nella parte dorsale (14).

Il padre: una risorsa fondamentale

La gravidanza vissuta dal punto di vista maschile non ha le medesime caratteristiche di quella vissuta dalla donna, in quanto il padre non vive le sensazioni legate alla gestazione; eppure lui stesso può farne esperienza a livello mentale (4). Infatti, è stato recentemente affermato che i padri manifestano contentezza e rilassamento mentre praticano la KMC e gradimento nell’aver partecipato attivamente al taglio cesareo (4). In letteratura peròil ruolo del padre viene trattato raramente, in quanto gli studi si concentrano maggiormente sulla diade mamma-bambino. Nonostante ciò al giorno d’oggi viene attribuito al padre un ruolo sempre più presente soprattutto dal punto di vista relazionale-emotivo e di cure primarie al bambino; è inoltre una figura di sostegno importante per la donna durante i momenti di difficoltà (5).
Per quanto riguarda il contatto pelle a pelle infatti, se la madre non è in grado di fornirlo immediatamente, il padre ne è una valida alternativa (4). È interessante osservare come gli ormoni della madre e del padre si modifichino quando entrano in contatto con il loro bambino; la donna diventa più protettiva (aumento del testosterone) mente l’uomo meno aggressivo (diminuzione del testosterone) (5). Si evince inoltre che sia nel maschio che nella femmina ci sia una predisposizione di cura e protezione nei confronti dei figli, ma molto spesso la società e la cultura devia nell’uomo tale atteggiamento (5). È fondamentale che l’uomo sia presente in gravidanza e durante il travaglio-parto per poter dare inizio al rapporto padre-figlio e consolidare la relazione dell’intera triade; la presenza del padre è inoltre indispensabile per lo sviluppo cognitivo, emozionale, comportamentale e psico-sociale del nascituro e per creare le basi di sicurezza (5). È necessario quindi che i padri vengano sempre più coinvolti sia dal contesto sociale che familiare, dai mass media e dalle istituzioni, facendo emergere in lui una risorsa (5).

Il ruolo dell’infermiere: supporto e sostegno alla triade

In ambito neonatale, l’infermiere valuta l’intervento assistenziale agendo sia individualmente che in collaborazione con le altre figure professionali, mentre in ambito materno, supporta le mamme e le educa ai primi approcci nell’allattamento e nelle cure al neonato (7).
L’infermiere ha inoltre una funzione di elevata importanza all’interno di tutto il processo del bonding, in quanto interagisce in un rapporto paritario con la triade attraverso capacità di ascolto e guida con l’obiettivo di far emergere consapevolezza e competenze ai genitori (3).
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 19, Numero 2, anno 2020
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