L'ecografia ostetrica:
genitori di osservare per un certo tempo il feto ed il suo comportamento per conoscerlo meglio.
Nonostante in letteratura vi sia un accordo sul ruolo positivo dell’ecografia ostetrica per lo sviluppo del legame materno-fetale, attualmente vi sono risultati
controversi sul fatto che l’eco in 3D e 4D abbia un’influenza maggiore rispetto quella a due dimensioni. Un elemento da considerare è l’epoca gestazionale: Kurjak e collaboratori (2007) ritengono che effettuare un’ eco in 3D o 4D nel primo trimestre sia controproducente in quanto la madre si crea una visione distorta del feto; il momento migliore per eseguirla sembra essere tra la 23° s.g. e la 30° s.g. Ciò non nega la possibilità di eseguire l’esame nel primo trimestre, rendendosiconto di come già a 12 settimane il feto sia completamente formato ed in piena attività; dalla 25° settimana in poi, si vedrà un feto di medie dimensioni e anche l’impatto estetico sarà indubbiamente maggiore. Un recente studio condotto da Massimo Ammaniti e collaboratori (2010) ha confermato quanto ritenuto sull’ecografia: essi hanno osservato i comportamenti di coppie in attesa del primo figlio mentre veniva eseguita l’ecografia in 4D del terzo trimestre. La visione del bambino è uno stimolo affettivo saliente per le cure materne poiché vengono attivate diverse aree celebrali tra cui quella dei neuroni specchio. I risultati dimostrano che l’ecografia stimola nella madre il riconoscimento del feto come figlio suo; nominano se stesse e il partner “mamma” e “papà”.
L’ecografia ostetrica è un esame effettuato nell’ambito della diagnosi prenatale volto allo studio dell’ embrione/feto all’interno della cavità uterina materna. Il feto viene visualizzato su un monitor attraverso l’utilizzo di una sonda (trans vaginale, sovra pubica o appoggiata sull’addome della madre) che indirizza sullo stesso feto onde sonore ad alta frequenza, del tutto innocue e non udibili dall’orecchio umano. Si tratta di un esame sicuro, preciso e non invasivo.
Nel corso dei nove mesi di gestazione devono essere eseguite almeno tre ecografie
ostetriche (se si tratta di gravidanza a basso rischio):
- la PRIMA ECOGRAFIA, eseguita nel primo trimestre (periodo di età gestazionale fino a 13 settimane e 6 giorni ), chiamata anche “Office” (a supporto della visita ostetrica), è finalizzata alla visualizzazione dell’impianto in sede uterina della camera ovulare/ sacco gestazionale, identificandone il numero; visualizzazione della presenza e numero dei feti e della loro attività cardiaca; datazione della gravidanza; misurazione della translucenza nucale (NT); in caso di gravidanza multipla, definizione di corionicità ed amnionicità;
- la SECONDA ECOGRAFIA, eseguita nel secondo trimestre (periodo di età gestazionale compreso tra 14 settimane compiute e 26 settimane compiute), detta “morfologica”, è finalizzata a:
- determinazione del numero dei feti;
- presenza di attività cardiaca fetale;
- valutazione dell’epoca gestazionale;
- localizzazione placentare;
- valutazione dell’anatomia fetale (la morfogenesi fetale è un evento evolutivo, che non può essere colto in maniera omnicomprensiva con un unico esame ecografico; qualora l’esame sia finalizzato allo studio dell’anatomia fetale e al riconoscimento/esclusione di patologie malformative maggiori, se ne consiglia l’esecuzione tra le 19 e le 21 settimane di età gestazionale).
la TERZA ECOGRAFIA, detta di “accrescimento”, eseguita intorno
alla 32°-34° settimana, è finalizzata alla valutazione della crescita fetale (si
fa riferimento agli stessi organi e alla biometria misurati nella morfologica);
valutazione della quantità di liquido amniotico; inserzione placentare; in casi
selezionati, stima del peso fetale (basata sulle misure delle variabile
biometriche e inficiata da un errore superiore o uguale al 10%).
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 20, Numero 1, anno 2021
17