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L'ecografia ostetrica:
Al giorno d’oggi la coppia in attesa deve confrontarsi con i progressi della scienza medica che indubbiamente modificano il processo psicologico dell’attesa e le dinamiche di elaborazione del legame con il feto. In questo quadro si inserisce l’ecografia ostetrica che ha prodotto una vera rivoluzione nell’attesa del bambino: da un lato offre la possibilità di osservare e sorvegliare dal punto di vista medico il benessere fetale (l’ecografia come procedura di visualizzazione diagnostica,effettuata di routine durante la gravidanza); dall’altro interviene nel meccanismo di formazione dell’esperienza genitoriale. L’ecografia infatti apre una finestra sul feto (Fabbri, 2005), il quale diventa visibile ed esposto allo sguardo. Prima di essere un bambino reale e concreto il feto sollecita il mondo dell’immaginazione e della fantasia; è la visione della prime immagini ecografiche a permettere il passaggio dal bambino immaginario al bambino reale. Cambiano le fantasie dei genitori che si confrontano per la prima volta con le immagini reali del figlio. Aumenta la consapevolezza della donna come madre e la gravidanza assume maggiore concretezza. Nella stretta e intima relazione madre-bambino,apre un varco in cui può inserirsi il padre; il bambino è reso visibile ad entrambi i genitori e questo favorisce lo sviluppo della paternità (Ekelin et al., 2004). Per Missonnier (1999) l’ecografia è un rituale di iniziazione alla genitorialità che permette di esplorare la formazione dei legami genitori-bambino. La letteratura scientifica ha dimostrato che l’ecografia ostetrica ha un impatto psicologico positivo sui genitori, in particolare sulle madri (Beck Black, 1992; Coxeet al., 1987; Garcia et al., 2002; Ji et al., 2005; Larsen et al., 2000).
La prima ecografia, eseguita all’inizio della gestazione, ha un forte valore emotivo:fino a questo momento la gravidanza è nascosta al mondo, è il segreto della donna e della coppia; sullo schermo i movimenti fetali, il battito cardiaco, le immagini in chiaro scuro, introducono la realtà nell’universo immaginario della madre.
Da molti anni si studia l’impatto che la prima ecografia può avere sul mondo delle fantasie della donna: da un lato può causare una paralisi psichica se il feto viene visto come un estraneo inquietante, dall’altro può avere una funzione portante nel processo di costruzione della genitorialità. L’ecografia del secondo trimestre è quella in cui le immagini sono meno leggibili e comprensibili; qui l’importanza dell’ecografista come “paroliere del feto”: senza un buon accompagnatore la madre potrebbe rimanere ancorata ad immagini che piuttosto che favorire l’immaginazione, inibiscono la capacità di generare pensieri;il ruolo delicato dell’ecografista è quello di offrire risposte agli interrogativi dei futuri genitori e dare sostegno in caso di necessità. La terza ecografia è anch’essa carica di emozioni; la gravidanza è ormai visibile a tutti; è il momento della comparazione tra bambino immaginario e bambino reale. Attualmente è riconosciuto che le ecografie del secondo trimestre sono quelle maggiormente coinvolte nella formazione del bonding prenatale; quelle del terzo trimestre rinforzano la relazione (Campbell, 2006).
Una ricerca italiana di F. Vizziello e collaboratori (2000) ha analizzato le emozioni e le rappresentazioni mentali delle gravide dopo la prima ecografia: ne è derivata una percezione positiva dell’esperienza ecografica da parte delle donne, le quali si creano un’immagine del bambino più reale. Lo sviluppo delle nuove tecnologie sta contribuendo alla diffusione dell’ecografia ostetrica a tre dimensioni (3D) e a quattro dimensioni (4D), con effetti rilevanti anche per l’impatto psicologico sulle madri. Esse facilitano il riconoscimento dei lineamenti del volto e dei movimenti del bambino (come aprire la bocca, sbadigliare, succhiare il pollice, ecc.).È dimostrato infatti da alcune pubblicazioni che la visualizzazione del feto in 3D e 4D consente ai genitori di iniziare precocemente il rapporto affettivo e relazionale con il proprio bambino. A questo scopo è possibile effettuare lo “scan-for-fun”, ovvero l’ecografia ludica che, senza scopo diagnostico, consente ai
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 20, Numero 1, anno 2021
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