ABSTRACT

Le modalità di legatura e taglio del cordone ombelicale dopo la nascita, definito con il termine tecnico ‘clampaggio’, sono cambiate nel corso del tempo. Si è passati dal clampaggio immediato, eseguito non appena il neonato termina l’espulsione dal canale del parto e il cordone ancora pulsa, a quello cosiddetto tardivo, in cui si attende che il cordone cessi di pulsare prima di procedere alla legatura e al taglio.
Il clampaggio immediato è, insieme a somministrazione di ossitocina e trazione del cordone, un elemento della gestione attiva della terza fase del parto, per cui ad oggi è ancora utilizzato come modalità protettiva rispetto al rischio di eccessiva perdita ematica materna. La legatura fatta immediatamente, inoltre, sottrae al feto una non trascurabile quantità di sangue limitando, così, le sue riserve di ferro.
Per non sottrarre al feto questo sangue, non si recide il cordone immediatamente a parto espletato, ma si attende che la vena ombelicale si sia svuotata e afflosciata. La prima revisione sistematica della letteratura condotta da Mercer JS nel 2001, mise, infatti, in evidenza che il clampaggio tardivo avesse dei vantaggi senza evidenti rischi, sia nei neonati a termine che pretermine.
Di fatto, non è concorde il giudizio intorno alla scelta del timing, anche per la mancanza di linee guida chiare ed omogenee.
Il lavoro di ricerca proposto, basandosi sui dati e le notizie raccolte dalle diverse Unità Operative di Ostetricia e Ginecologia, presenti sulla penisola italiana, ha il fine di analizzare gli effetti dell’outcomes materno e neonatale legati alla scelta del timing del clampaggio del cordone ombelicale alla nascita e descrivere le procedure adottate.