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La salute psichica perinatale:
Diversamente dall’idea socialmente condivisa della nascita come fase connotata da grande gioia e serenità, gli studi epidemiologici hanno messo in luce come il periodo che si estende dalla gravidanza, al puerperio fino al primo anno dopo il parto, costituisca una fase di aumentato rischio per la salute mentale della donna con conseguenze che possono rivelarsi gravi e a volte drammatiche.
La nascita di un figlio è un evento complesso che può comportare grande gioia ma anche nuove responsabilità, imprevisti e difficoltà di diverso genere tra cui l’insorgere di un disagio emozionale che, se non individuato per tempo, può minacciare non solo il benessere della madre e del bambino ma l’equilibrio dell’intero nucleo familiare.
È possibile constatare come accanto al valore socialmente condiviso, relativo all’importanza di formare una famiglia, generare dei figli e all’ideale di felicità associato alla realizzazione di questi scopi, la nascita di un figlio possa in alcuni casi legarsi ad inaspettate difficoltà a vivere pienamente e con serenità questi momenti non solo per la donna ma anche per l’uomo che diviene padre.
Divenire genitori è un processo di sviluppo dell’identità adulta che mette in discussione gli assetti esistenti portando con sé la potenzialità di una crescita psicologica ma anche, in presenza di condizioni particolari, il rischio di vivere un disagio emotivo più o meno severo.
Nella donna, queste conseguenze possono essere rappresentate da una minore attenzione a seguire le cure antenatali e da una maggiore propensione a mettere in atto comportamenti potenzialmente a rischio durante la gravidanza come l’uso o abuso di sostanze voluttuarie e alterazioni dannose dello stile di vita.
Nell’uomo l’espressione clinica è rappresentata da disturbi più lievi e meno definiti essendo caratterizzati da vaghi vissuti di tensione, di tristezza, di sconforto e, solo nei casi più gravi, da stati di impotenza, disperazione e malinconia.
L’individuazione tempestiva di una sofferenza emotiva in questo specifico periodo è di fondamentale importanza preventiva dal momento che le conseguenze del disagio psichico perinatale sullo sviluppo cognitivo ed affettivo del bambino e dell’adolescente sono documentate da una solida evidenza scientifica ma soprattutto, in casi estremi, l’incolumità della madre e del bambino può essere messa gravemente a rischio.
È accertato che la presenza di un disagio psichico materno può avere effetti sul benessere fetale, sullo sviluppo affettivo e cognitivo infantile ed associarsi ad aumentato rischio psicopatologico in adolescenza.
È però importante sottolineare come non sia la semplice esposizione al disagio psichico materno, quanto la presenza concomitante di più fattori di rischio psicosociale, tra cui l’isolamento sociale, l’età adolescenziale materna, l’assenza del partner, la violenza domestica, patologie del bambino, lutti e traumi, a favorire il realizzarsi di condizioni sfavorevoli per lo sviluppo infantile.
La depressione perinatale, inoltre, risulta associata a maggiore probabilità di complicanze gestazionali, ostetriche e neonatali, sia breve che a lungo termine come il ritardo nella crescita fetale, l’influenza sul legame madre-bambino, con aumento del rischio di sviluppare un deficit nel sistema empatico da bambini e un maggior rischio di quadri psicopatologici da adulti. Anche nel bambino la depressione perinatale ha un impatto importante sullo sviluppo sia emotivo che cognitivo ed in particolare nel suo primo anno di vita.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 21, Numero 2, anno 2021
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