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Le Emozioni del Feto
Da questo stralcio, emerge come la relazione tra il feto e la gestante sia bi-direzionale: anche il bambino fa la sua parte nel rapporto e, con la sua personalità in nuce, inizia a propria volta ad influenzare il vissuto materno e la reciproca interazione. Molti studi confermano che in gestazione esiste, tra madre e figlio, un sistema di contatto intrauterino complesso e ricco di sfumature, che si protrae continuando dopo la nascita. Il feto è un piccolo essere umano, in grado di provare sentimenti ed emozioni, udire, gustare, reagire coerentemente agli stimoli ed interagire con i genitori.
I risultati degli studi e delle ricerche riferiscono che le emozioni della madre si comunicano al nascituro per via empatica mediante un processo d'impregnazione e di trasmissione psichica, ma anche per via ormonale e attraverso il battito cardiaco sin dalle prime settimane di vita: se quest'ultimo, ad esempio, è stato accelerato da una forte emozione, anche il cuore del figlio comincerà a pulsare più velocemente rispetto a prima.
Si riscontrano modificazioni del battito cardiaco, dimostrazioni di gioia, tristezza, rifiuto, un'espressiva mimica facciale ed una coerente gestualità non solo come reazione a tutto ciò che vive la madre, ma anche alle variazioni dell'ambiente immediatamente circostante. Oltre a mostrare di possedere delle preferenze musicali, si è potuto anche appurare come il feto dimostri di gradire o di non amare determinati visitatori familiari evidenziando le stesse simpatie ed antipatie della madre.

In risposta agli stimoli, e in base al loro gradimento, il feto sorride, ammicca con gli occhi, sbadiglia, oppure scalcia, fa le smorfie, o decide di ignorare lo stimolo addormentandosi o girandosi di schiena. Anche le emozioni gioiose della madre raggiungono il feto: un benefico e rivitalizzante flusso di endorfine viene inviato al figlio ogni volta che essa è felice o lo pensa con amore.
Tanto più la madre sarà presente al figlio ed entrerà in comunicazione con lui, tanto migliore sarà l’ambiente di vita per il feto, sia a livello chimico che emozionale.
Questo significa che è importante comunicare con il proprio piccolo in utero "nella buona e nella cattiva sorte". Infatti, anche quando la madre prova emozioni spiacevoli e vive situazioni difficili, parlare al bambino, spiegargli quanto sta accadendo e che non è da solo, si è visto essere un fondamentale fattore protettivo per lo sviluppo emotivo del feto.

Se il bambino in utero si sente accolto e considerato come partner attivo nella relazione ed i genitori stabiliscono con lui una prima buona comunicazione già dalla vita gestazionale, il bambino acquisirà un senso di fiducia in se stesso e nel mondo che non potrà che aiutarlo a stabilire delle buone fondamenta per costruire la propria "casa" interiore e per affrontare le inevitabili sfide della vita.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 21, Numero 2, anno 2021
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