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Il latte materno per il piccolo bambino
Le madri possono essere incoraggiate ad iniziare l’alimentazione orale al seno non appena il bambino mostra la prontezza fisiologica (segnali di fame) e il livello di supporto respiratorio del bambino lo permette.
L’allattamento diretto al seno può avvenire tanto spesso, quando le condizioni del bambino e la presenza della madre lo permettono.
Prima e dopo l’allattamento possono essere usate misurazioni del peso per monitorare la quantità di latte.

Il team multidisciplinare, composto da esperti dell’allattamento, medici, dietisti e terapisti dell’alimentazione, può supportare al meglio le madri in allattamento.

Problemi di un crescita rapida e il ritardo di crescita post-natale

I requisiti e il fabbisogno nutrizionale nel prematuro non possono essere soddisfatti con il solo latte materno con i volumi di latte che sono generalmente tollerati dai neonati prematuri. Le loro esigenze superano quelle dei neonati sani a termine in proteine, energia, acidi grassi, minerali e micronutrienti.

Il ritardo di crescita post-natale si accompagna ad un alterato sviluppo anche della composizione corporea.
I nati pretermine, al raggiungimento del presunto termine, presentano un peso inferiore ma una percentuale di massa grassa superiore a quella del neonato a termine.
Tuttavia, considerando il valore assoluto sia della massa grassa sia della massa magra, emerge come, in realtà, il neonato pretermine presenti un contenuto di massa grassa solo di poco differente rispetto a quello del nato a termine, ma con contenuto di massa magra significativamente inferiore.
È stato ipotizzato che la necessità di recuperare il ritardo di crescita post-natale, promuovendo una rapida crescita attraverso la somministrazione di elevati rapporti energetici proteici necessari per soddisfare significativi bisogni nutrizionali del neonato prematuro, possa contribuire all’aumentato rischio di sviluppare la sindrome metabolica in questa popolazione.

Se viene esposto a malnutrizione in utero il feto mette in atto una serie di meccanismi metabolici compensatori nell’intento di promuovere la sopravvivenza a scapito della crescita.
Quando l’apporto nutrizionale non è più deficitario e si promuove il recupero di crescita, tali modificazioni metaboliche persistono, ma diventano pericolose, causando un potenziale aumento del rischio di insulina resistenza, diabete e malattie cardiovascolari.

Le evidenze scientifiche indicano che non sembra esserci un aumento del rischio di sviluppare la sindrome metabolica in età giovane e adulta se il recupero della crescita avviene entro i primi 18 mesi di età corretta. Mentre una ridotta crescita antropometrica, nelle prime epoche della vita, influisce negativamente sulla sindrome, al contrario pattern di crescita instauratisi durante l’infanzia e l’adolescenza sembra uno dei fattori maggiormente responsabili della sindrome metabolica.
La nutrizione del neonato prematuro con latte umano sembra associarsi a una velocità di crescita subottimale. È stato, infatti, osservato che i neonati alimentati con latte materno presentano un peso, una lunghezza e una circonferenza cranica alla dimissioni inferiori dei neonati nutriti con allattamento complementare o artificiale esclusivo.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 23, Numero 1, anno 2022
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