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Il latte materno per il piccolo bambino
Alla luce della stretta relazione tra crescita e sviluppo neurologico, la maggior parte degli autori è concorde nell’affermare che, nonostante i neonati alimentati con latte materno mostrino una crescita meno veloce, mostrano uno sviluppo neuro-cognitivo migliore: questo concetto è oggi conosciuto come il paradosso dell’allattamento al seno.

La valutazione della crescita ponderale non tiene conto delle modificazioni della composizione corporea che, come sottolineato dalle più recenti acquisizioni scientifiche contribuisce alla modulazione degli outcome di salute nel lungo termine.
Importante è il ruolo di promozione svolto dal latte materno nel recupero del deficit di massa magra, che caratterizza il nato prematuro alla dimissione della terapia intensiva neonatale, e nella conseguente normalizzazione della composizione corporea.
Al latte materno, in particolare, è stato riportato un effetto dose dipendente sulla deposizione di massa magra nei neonati prematuri: questa associazione e tanto più forte quanto maggiori sono la quantità di latte materno assunta e la durata dell’allattamento.

La normalizzazione della composizione corporea dei neonati prematuri, grazie alla promozione della formazione di massa magra, potrebbe rappresentare uno dei meccanismi coinvolti nell’effetto protettivo esercitato dal latte materno nei confronti di patologie che possono insorgere successivamente e nell’ottimizzazione dello sviluppo neuro evolutivo di questi bambini.
È stato infatti dimostrato come la deposizione di massa magra, in particolar modo nei primi quattro mesi di vita, si è associata ad un miglior sviluppo neuro cognitivo, rappresentato, sia da una maggiore velocità di processamento delle informazioni a livello del sistema nervoso centrale, sia da livelli più elevati di quoziente intellettivo a quattro anni di vita.
Una quota maggiore di massa grassa nelle epoche più precoci della vita risulta invece associata a capacità anamnestica inferiore e a livelli di pressione arteriosa più elevati del bambino.

I fortificanti macronutrienti

I fortificanti macronutrienti vengono aggiunti al latte umano somministrato ai neonati ospedalizzati per ottimizzare la crescita e lo sviluppo del neonato prematuro.
In generale, il latte delle madri di neonati pretermine ha un contenuto proteico più elevato rispetto al latte delle madri di neonati a termine, fino a circa 10- 12 settimane dopo la nascita, ma comunque ha un contenuto inferiore a quello raccomandato per i neonati pretermine.

Il contenuto di macronutrienti nel latte pastorizzato delle donatrici è spesso inferiore a quello del latte fornito dalle madri di neonati pretermine, in modo tale che i neonati integrati con latte pastorizzato di donatori, anche con l’aggiunta di fortificanti, hanno una maggior rischio di mancata crescita.
La pastorizzazione utilizzata per il latte delle donatrici comporta una perdita dell’attività della lipasi, che riduce la digeribilità dei grassi, il che aumenta ulteriormente il rischio di scarsa crescita.
Il trattamento di pastorizzazione usato per rendere il latte di donatrici conservabile è stato dimostrato che riduca significativamente il lisozima e l’immunoglobulina A.

Nel complesso, il latte pastorizzato di donatrici è nutrizionalmente subottimale rispetto al latte materno fresco, rafforzando l’importanza di sostenere le madri nel produrre latte materno fresco per il prematuro.
Da tenere conto anche che il latte fresco ha importanti proprietà bioattive che diminuiscono con il congelamento.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 23, Numero 1, anno 2022
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