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Unità gestante-feto come base del presente e futuro sviluppo del bambino
Quando si analizza la comunicazione tra gestante e feto, ci s’interessa non solo allo scambio sonoro e vibrazionale, ma anche alla “madre-medium” perché rappresenta il mezzo attraverso il quale il bambino entra in contatto con l’ambiente fisico e psichico circostante.

Alcuni studi hanno individuato l’intenso turbamento che influenza il feto a causa degli stati emotivi materni, rimanendo per alcune ore successive all’elemento disturbante in uno stato di agitazione motoria; se la situazione di stress materno persiste, l’eccitazione motoria fetale diventa un tratto fisso che si contraddistingue con un minor peso alla nascita. Inoltre, l’atteggiamento della gestante verso la gravidanza è risultato essere in relazione con la personalità del bambino.

La letteratura scientifica sottolinea come la qualità dell’attaccamento prenatale possa influire sulle future relazioni genitori-bambini e quindi sul futuro attaccamento che il bambino svilupperà nei loro confronti.
Tali condizioni sono intimamente collegate allo sviluppo psico-somatico del bambino e l’importanza di poter migliorare la qualità dell’attaccamento prenatale risulta essere sempre più rilevante.

La ricerca di Lunetta ha avvalorato che la consapevolezza di questo legame prenatale ha effetti favorevoli per la salute della madre e del bambino, in particolare favorisce la distensione e il rilassamento della cartilagine dell’osso pubico e delle articolazioni dell’osso sacro e dell’osso del bacino, utili al momento del parto.

Il feto pertanto partecipa a tutte le esperienze vissute dalla madre ricevendo da lei, attraverso la placenta, le informazioni di natura metabolica, endocrina, emotiva e psichica.
Si può dire che il feto seleziona gli input che gli sono utili per formarsi con una precisa personalità.

Per quanto riguarda l’attaccamento sicuro la ricerca evidenzia come la disponibilità emotiva della persona che si prende cura del piccolo sia associata all’esito di un attaccamento sicuro nel bambino.

Giustardi segnala che: «l’attaccamento sicuro si osserva non soltanto nell’accoglienza affettuosa che il bambino riserva alla figura di accudimento dopo una breve separazione, ma anche dalla capacità del piccolo di esplorare un nuovo ambiente in presenza della figura di accudimento stessa, cioè l’effetto base sicura».

Il bambino così detto “sicuro”, che abbia, cioè, sviluppato una sufficiente fiducia circa la disponibilità del suo caregiver sarà più libero di esplorare l’ambiente rispetto ad un bambino più “dipendente” che al contrario, in base alla sua esperienza interattiva col genitore, abbia maturato la consapevolezza di non poter contare su di lui.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 23, Numero 1, anno 2022
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