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L’utilizzo dei probiotici nella gestione delle coliche neonatali è efficace?
La "colica infantile" è stata definita per la prima volta da Wessel nel 1954 per descrivere un bambino sano che ha avuto agitazione o pianto per almeno 3 ore al giorno, per più di 3 giorni alla settimana per un periodo di 3 settimane.
Al giorno d’oggi non esiste più una durata specifica dei sintomi, gli attuali criteri per la diagnosi di colica sono la segnalazione da parte del caregiver di periodi ricorrenti e prolungati di pianto, agitazione o irritabilità nei neonati di età inferiore ai 5 mesi.
Tipicamente la colica si manifesta a 2 settimane di vita, raggiunge il picco a circa 6-7 settimane e si risolve spontaneamente entro 12-20 settimane.
La sua eziologia non è tuttora chiaramente stabilita ed è molto probabilmente multifattoriale, alcune teorie causative hanno incluso: intolleranze alimentari, problemi di attaccamento infantile, iperstimolazione del sistema nervoso gastrointestinale, gas intestinale e immaturità fisiologica dei sistemi corporei dei bambini.
La ricerca attuale si è concentrata sull'alterazione del microbioma intestinale come causa dei sintomi delle coliche.
Molteplici studi nell'ultimo decennio hanno appurato differenze nel microbiota intestinale tra neonati con e senza coliche.
Il microbioma umano è definito come la comunità di microbi e loro materiale genetico che risiedono all'interno e sul corpo dell’essere umano. Il microbioma di ogni persona è influenzato dai fattori genetici dell'ospite e dalle influenze ambientali della prima infanzia tra cui: il trasferimento microbico materno-fetale in utero, la modalità di nascita, il luogo di nascita e l'esposizione agli antibiotici. La colonizzazione intestinale postnatale inizia durante il travaglio e parto attraverso l'esposizione fetale a microbi fecali e vaginali materni, in seguito alla nascita l'allattamento al seno e la dieta infantile influenzano la maturazione del microbioma intestinale.
I Bifidobatteri e i Lattobacilli sono colonizzatori naturali dell'intestino umano e promuovono un ambiente intestinale sano; differenti batteri, quali i Proteobatteri, sono invece organismi patogeni che possono causare malattie, infiammazioni e sintomi gastrointestinali.
Dalla letteratura scientifica è emerso che i bambini con coliche hanno una minore diversità microbica nel loro intestino e la presenza di un maggior numero di organismi patogeni rispetto ai bambini senza coliche.
Molteplici ricerche hanno valutato l’utilizzo dei probiotici per ridurre i sintomi connessi alle coliche infantili e ristabilire l’equilibrio della flora intestinale.

I probiotici sono microrganismi vivi che alterano la microflora dell'ospite fornendo effetti benefici.
I probiotici più comunemente utilizzati sono: Lactobacillus, Bifidobacterium e Streptococcus.
Attualmente il Lactobacillus reuteri è il probiotico più comunemente studiato per trattare i sintomi delle coliche, è di origine umana ed è un colonizzatore naturale dell'intestino umano.

Nel 2021 è stata condotta una revisione sistematica: “Probiotics for the Management of Infantile Colic: A Systematic Review” per analizzare l’efficacia dell’utilizzo di probiotici nella prevenzione e riduzione dei sintomi connessi alle coliche nei neonati.
Da tale revisione è emerso che nei bambini allattati al seno con coliche, la somministrazione orale di probiotici ha comportato una riduzione di almeno il 50% del tempo di pianto rispetto al placebo; si è riscontrata una riduzione del pianto anche nei neonati nutriti con latte artificiale, tuttavia si necessita di ulteriori approfondimenti a causa del minor numero di studi in merito.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 24, Numero 2, anno 2022
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