Introduzione di alimenti complementari e allergenici nella alimentazione dei bambini
Linee guida
Le Linee guida per l'introduzione del cibo comunemente separano i loro consigli da cibo complementare generale e alimenti potenzialmente allergenici.
Il cibo complementare è definito come tutti alimenti solidi e liquidi diversi da latte materno o latte artificiale.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nelle sue linee guida raccomandano l'introduzione di alimenti complementari, considerato qualsiasi cibo o bevanda tranne il latte materno, dai 6 mesi in poi pur continuando ad allattare.
In generale, le tante Linee guida, si attestano intorno a questi valori ma generalmente non hanno ancora specificato quando introdurre solidi allergenici.
Il Ministero della Salute ha prodotto nel 2018 un Documento di indirizzo "Allergie alimentari e sicurezza del consumatore" che alla voce Allattamento al seno e svezzamento riporta quanto segue:
• L’allattamento al seno rimane l'approccio nutrizionale migliore, più completo e da
indicare sempre alla madre nutrice che ne può disporre.
• Nei primi 4-6 mesi di vita ha certamente un ruolo protettivo nei confronti delle malattie
allergiche
• Recenti osservazioni hanno suggerito l’introduzione degli alimenti solidi nei primi 4-6 mesi
di vita al fianco dell’allattamento materno
• Non si è grado di affermare se sia proprio il concomitante allattamento materno a favorire
la tolleranza degli alimenti solidi introdotti nella dieta.
• I tempi di introduzione dei primi alimenti solidi non deve cambiare fra il lattante sano e il
lattante con rischio atopico (colui che presenta un parente di I grado con comprovata
malattia allergica).
Recentemente è stato pubblicato un interessante articolo scientifico, sulla rivista PEDIATRICS, in cui sono stati esaminati 4015 articoli e incluse 32 revisioni sistematiche per valutare l'introduzione di alimenti complementari e allergenici nei bambini.
Da questa estesa ricerca sono risultate alcune evidenze che vi riportiamo in breve:
- l'arachide e l'uovo dovrebbero essere introdotti dai 4 agli 11 mesi per prevenire l'allergia alimentare
- L'introduzione di alimenti complementari non è stata associata all'allergia alimentare
- moderata certezza che l'età di introduzione degli alimenti complementari non è associata all'eczema
- L'età di introduzione del glutine non è stata associata alla celiachia
- L'introduzione di alimenti solidi prima dei 4 mesi può aumentare il rischio di obesità infantile, ma non la crescita
- Non ci sono prove sufficienti di un'associazione tra l'introduzione di qualsiasi alimento e la salute delle ossa, la salute gastrointestinale, disturbi autoimmuni, asma o rinite allergica
Evidenze
Quindi introdurre tutti gli alimenti in maniera graduale e ritardare l'introduzione di alcuni alimenti ritenuti maggiormente "allergizzanti" non è utile per prevenire l'insorgenza di alcune allergie alimentari.
Anzi: per alcuni alimenti, come l'uovo o le arachidi, l'introduzione precoce riduce il rischio di allergia, e non il contrario.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 26, Numero 1, anno 2023
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