Home sito | Copertina | Indice |            « Indietro Pagina [26] di 40 Avanti »
La depressione post-partum

Trattamento e prevenzione della DPP

Nell’ambito del trattamento, l’approccio farmacologico durante il periodo perinatale non differisce dall’approccio a tali patologie in altri periodi della vita della donna, ma i potenziali danni per il feto e per il bambino allattato al seno devono essere bilanciati con l’eventuale danno nel quale potrebbero incorrere sia la madre che il figlio se la donna non venisse trattata. Esistono anche molte forme di terapia psicologica utilizzate per trattare le donne con depressione, quali interventi psicoeducativi, la terapia cognitivo-comportamentale, la terapia psicodinamica, il supporto psicologico, le tecniche di rilassamento e alcuni di questi interventi hanno dimostrato avere un’efficacia comparabile a quella della terapia farmacologica.

Per quanto riguarda la prevenzione, mentre da un alto l’utilità dell’esecuzione di uno screening sulla popolazione generale è a tutt’oggi dibattuta, si osserva come nella pratica comune la DPP sfugga frequentemente all’osservazione clinica e meno del 50% delle donne che ne soffrono chieda spontaneamente aiuto. Questo dato sottolinea la fondamentale importanza dell’identificazione precoce dei fattori di rischio, al fine di prendere tempestivamente in carico la donna e indirizzarla verso un percorso personalizzato di sostegno e cura.

Conclusioni

Essendo la DPP un disturbo ad eziologia multifattoriale, anche gli effetti di tale patologia si rivelano molteplici e coinvolgono non solo la donna, ma anche il bambino e l’intero nucleo famigliare. Tra le principali conseguenze si riscontrano: l’isolamento sociale, una difficoltà da parte della donna di interpretare le richieste del neonato e soddisfarle, con effetti negativi sul bonding e sull’allattamento, associati a problematiche nello sviluppo cognitivo del bambino. Inoltre, si evidenzia un aumento dei disturbi dell’umore nel partner.

Al fine di mettere in atto un intervento preventivo realmente efficace, non è sufficiente quindi limitarsi alla sola ricerca di manifestazioni di disagio che incorrano nel post-partum, ma è importante individuare le avvisaglie che si presentino già durante la gravidanza, attraverso l’attivazione di una rete di monitoraggio che si prenda cura dello stato emotivo della donna oltre che di quello fisico.
A tal proposito, si identifica quindi nell’ostetrica una figura centrale per la prevenzione della depressione materna, in grado di relazionarsi con la donna anche in questo ambito in quanto professionista competente nel controllo della gravidanza e del puerperio fisiologici; il suo operato ha come finalità la protezione del benessere globale della donna e la valorizzazione delle personali competenze endogene di madre ed è quindi una risorsa su cui investire perché diventi sempre più competente nell’identificare e gestire eventuali disturbi psicologici che non rientrino nella fisiologia della gravidanza e del puerperio.
Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 27, Numero 2, anno 2023
26
            « Indietro Pagina [26] di 40 Avanti »