Il lavoro di rete con il bambino con disabilità visiva, la sua famiglia ed il loro contesto di vita
In questo processo la FRH dedica particolare attenzione al supporto dei genitori nel complesso percorso di crescita dei loro figli, offrendo un ascolto costante, stimolando continue riflessioni e promuovendo una partecipazione attiva della famiglia e del bambino all’interno di un percorso di consulenza e/o presa in carico. Nello specifico, fin dalle fasi valutative che caratterizzano il percorso di consulenza, l’esperienza soggettiva e unica del bambino e della sua famiglia viene raccolta grazie al lavoro di una equipe multidisciplinare, composta da medici, psicologi e psicoterapeuti, terapisti, ortottisti ed educatori.
Questo processo facilita l’espressione e l’elaborazione dei bisogni e delle richieste della famiglia al fine di costruire un progetto riabilitativo individualizzato all’interno di un percorso di presa in carico. La presenza di una prospettiva multiprofessionale consente di tracciare un profilo globale del funzionamento del bambino, considerando tanto le sue diverse aree di sviluppo, quanto i suoi diversi contesti di vita, primo fra tutti quello familiare. All'interno della FRH un principio chiave della pratica clinica è il riconoscimento delle risorse della famiglia e la valorizzazione dei punti di forza del bambino allo scopo di promuoverne il pieno sviluppo. Questo approccio si traduce concretamente nella costruzione di uno spazio accogliente, sia dal punto di vista fisico che relazionale, caratterizzato da ascolto empatico, profondo rispetto e attenzione dedicata.
Una funzione chiave dell’equipe è quella di facilitare: ciò denota un processo dinamico finalizzato a favorire le potenzialità di sviluppo e di crescita del bambino attraverso la creazione di situazioni che gli permettano di trovarsi nelle migliori condizioni possibili per potersi esprimere.
Tale processo abbraccia diverse sfaccettature, tra cui:
- un modo di stare con il bambino e con la sua famiglia: accogliente, empatico e non giudicante;
- obiettivi e strategie individualizzate: valorizzazione delle competenze visive, sostegno all’integrazione plurisensoriale, rispetto dei tempi, mediazione e anticipazione verbale, guida fisica;
- adattamento degli ambienti e degli spazi frequentati dal bambino: regolazione della luminosità della stanza, sfruttamento dei contrasti cromatici, disposizione stabile e ordinata degli arredi;
- utilizzo di materiali e strumenti specifici, come per esempio giochi e materiali plurisensoriali, piano luminoso, torce, pannelli rifrangenti, oggetti transilluminabili, materiali di diverse forme e consistenze;
- individuazione di ausili adatti alla situazione visiva del bambino.
Un aspetto fondamentale della pratica clinica all’interno della FRH riguarda la costruzione, sin dai primi momenti di conoscenza del bambino, di una rete che coinvolga adulti e professionisti provenienti dai diversi contesti da lui frequentati, tra cui la casa, la scuola, i percorsi di cura e/o presa in carico e altri aspetti della vita quotidiana (attività sportive o ludico-espressive).
Il lavoro di rete riveste un ruolo di fondamentale importanza e richiede una collaborazione sinergica tra le diverse figure coinvolte nel sostenere il bambino durante il suo percorso di crescita.
Tale processo si articola attraverso la costruzione di relazioni collaborative e la pianificazione di costanti momenti di confronto, che possono assumere diverse forme, tra cui riunioni, sopralluoghi, telefonate o videochiamate.
L’obiettivo primario di questo lavoro è condividere il pensiero che sta alla base della presa in carico: osservare attentamente il bambino nelle diverse aree di sviluppo, individuarne i punti di forza e le difficoltà, scegliere gli strumenti, le strategie e gli adattamenti più funzionali, con l’obiettivo di pianificare un intervento personalizzato e condiviso. La condivisione di questa modalità di approccio ed intervento, infatti, permette di generalizzare il concetto di facilitazione, così da rendere i diversi ambienti di vita inclusivi, stimolanti, comprensivi e supportivi, affinché il bambino possa generalizzare le competenze acquisite e consolidare quelle emergenti.
In questo modo è possibile contribuire a sostenere il benessere e la qualità di vita del bambino con disabilità visiva e della sua famiglia.
Ringraziamenti
Si ringraziano tutti i professionisti della Fondazione che con dedizione e delicatezza lavorano quotidianamente al fianco dei bambini e delle loro famiglie. Si ringrazia il Prof. Vincenzo Zanardo per la sua disponibilità e per il suo prezioso aiuto. Si ringraziano anche tutte le diverse figure professionali territoriali che in questi anni, oltre che accompagnare le famiglie nel percorso di crescita, si sono aperte ad un dialogo e ad uno scambio con la Fondazione mostrando fiducia nel prezioso lavoro costruito insieme.
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Rivista Italiana on line "LA CARE" Volume 29, Numero 2, anno 2024
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